La Provincia di Bolzano decide di ridurre il personale addetto alla sorveglianza di boschi e corsi d’acqua distaccati presso gli uffici caccia e pesca.
Il presidente della Provincia autonoma di Bolzano, Luis Durnwalder, ha così ridotto significativamente i forestali addetti all’ufficio caccia e pesca riducendo di conseguenza la sorveglianza di boschi e torrenti.
La decisione di Durnwalder non è stata ben accolta da molti cacciatori e pescatori della provincia che apprezzano il lavoro svolto dai forestali probabilmente perché non limitato al solo controllo di licenze e catture ma che si estendeva anche al rilascio delle acque dalle dighe, al porre in essere piani di abbattimento e di ripopolamento nonché all’interessamento alle attività delle associazioni private degli appassionati di caccia e pesca.
Alla luce di tutte queste considerazioni il provvedimento della provincia, in vigore dal 19 marzo prossimo, sono arrivate innumerevoli critiche che sono sfociate non in una semplice protesta ma in un esposto presentato da due pescatori alla procura della Repubblica secondo il quale si potrebbe ipotizzare il reato di interruzione di pubblico servizio.
Il dirigente dell’Ufficio provinciale caccia e pesca, Heinrich Erhard, così commenta la questione “Non possiamo certo essere soddisfatti di questa scelta perché così evidentemente andremo inevitabilmente a ridurre la nostra presenza sul territorio e per altro verso perderemo delle professionalità preziose, specializzate e abilitate, per un lavoro delicatissimo”.
I due pescatori firmatari dell’esposto affermano “La situazione è nota a tutte le persone dell’ambiente: il direttore dell’Ufficio provinciale e il presidente dei cacciatori Klaus Stocker sono da tempo in forte contrasto, tanto che quest’ultimo non sopporta l’autorità dell’Ufficio e fa di tutto per depotenziarlo e per dare maggiori poteri alla sua associazione cacciatori, riducendo il controllo operato dall’autorità venatoria. E Stocker è un fedelissimo di Durnwalder”.
Proseguono poi i due pescatori, “Non riteniamo giusto che i pescatori e la collettività debbano però subire questi giochi di potere. La nostra federazione ha preso una decisa posizione contro questa riorganizzazione esponendo tutti i motivi per il mantenimento dei posti in essere di custodia ittico – venatoria”.
Continuando dicono i pescatori, “Purtroppo gli “agganci politici” non sono buoni visto che come pescatori contestiamo la posizione di Durnwalder di voler costruire ancora centrali sui nostri torrenti. Il presidente ci ha risposto che si tratta di risparmi sul personale legato al rispetto del patto di stabilità, ma ciò non può corrispondere al vero se pensiamo che assumeranno addirittura altri 25 forestali. E’ possibile che per risparmiare si debbano tagliare proprio i posti di custode ittico – ventatorio?”.
Si presenta quindi un altro fascicolo per la Procura che sta già indagando su lotterie con in palio abbattimenti di cervi in riserva e casi di caccia in deroga nelle riserve della provincia disposti dallo stesso presidente.