CACCIA: Dal palco della Fiera di Vicenza ove è in corso d’opera l’Hunting Show il parlamentare ex An riaccende lo scontro nel centrodestra. L’euronorevole Pdl: «La mamma degli stupidi è sempre incinta in tutti i partiti». La sottosegretaria: «Lui offende perché è alla frutta».
Vicenza, 20.02.2011 – L’europarlamentare Sergio Berlato “spara” contro il ministro Michela Brambilla e il sottosegretario Francesca Martini e si scatena la bufera politica interna al centrodestra. Ieri mattina, nella giornata inaugurale dell’Hunting Show, il salone internazionale della caccia e della pesca che si concluderà domani in Fiera, il pidiellino Berlato ha preso di mira le due esponenti del Governo amico filo-animaliste, accostando loro il poco lusinghiero concetto di “stupidità”.
«Chi più contesta la caccia meno la conosce – ha commentato Berlato dopo la presentazione dell’indagine sul rapporto tra gli italiani e la caccia -. Bisogna quindi informare l’opinione pubblica che così potrà scegliere da che parte schierarsi».
Finita la premessa, l’europarlamentare ha affondato il colpo con un attacco durissimo nei confronti del ministro del Turismo Michela Brambilla, del suo stesso partito, e del sottosegretario Francesca Martini della Lega Nord, alleata al Governo: «Ma poi – ha aggiunto l’ex An – ci sono la Brambilla e la Martini: la mamma degli stupidi è sempre incinta in tutti i partiti», ha detto Berlato di fronte ai rappresentanti delle associazioni dei cacciatori.
Informata dell’accaduto, l’onorevole Francesca Martini non le manda a dire: «Non capisco questa mania di persecuzione di Berlato – dice la Martini -. Io non mi sono mai espressa contro la caccia a livello istituzionale perché non rientra fra le mie competenze e a livello personale perché sono nipote di un cacciatore.
È molto spiacevole questo atteggiamento di Berlato che dimostra ancora una volta la sua ignoranza: ignora infatti i miei compiti al ministero della Salute che per gli animali riguardano la medicina veterinaria, il benessere degli animali e la sicurezza alimentare e non la caccia.
Il mio lavoro è apprezzato anche da ambientalisti e animalisti e forse per questo Berlato mi attacca: per una strana concezione transitiva della politica, per cui mi vede come nemica perché sono apprezzata da persone che a lui non piacciono».
«È evidente che Berlato cerca solo visibilità – prosegue la Martini – e per ottenerla non esita a offendere esponenti del Governo anche del suo stesso partito come il ministro Brambilla.
È molto triste vedere che un esponente del Pdl scada in questo modo, ma per me va bene perché il suo comportamento non può che deludere gli elettori del Popolo della Libertà e portare voti alla Lega. Evidentemente Berlato è con l’acqua alla gola in termini di consenso e ha bisogno di fare questi attacchi di fronte ai cacciatori che lo hanno votato, ma farebbe meglio ad avere rispetto per le persone.
E poi dovrebbe sapere che le battaglie non si vincono con il fuoco amico». Se Francesca Martini rispedisce le accuse al mittente e passa al contrattacco, il ministro Michela Brambilla impegnata ieri in una serie di appuntamenti istituzionali ha invece scelto di non commentare dopo essere stata informata dell’accaduto. Ma da fonti a lei vicine sono trapelate parole di fuoco nei confronti dell’europarlamentare Berlato che negli ultimi mesi in diverse occasioni ha polemizzato con il ministro.
Fra i due la partita è iniziata quando, mesi fa, Michela Brambilla ha dichiarato di essere a favore dell’abolizione della caccia firmando il manifesto “La coscienza degli animali” con Umberto Veronesi, Susanna Tamaro, Franco Zeffirelli, Renato Zero e altri.
Berlato, che ha costruito il suo successo elettorale grazie ai voti di migliaia di “doppiette”, da allora non ha perso occasione per criticare la presa di posizione di Michela Brambilla arrivando a chiedere al premier Silvio Berlusconi di censurare le affermazioni del ministro in una lettera firmata anche da altri europarlamentari Pdl.
Brambilla non ha mai replicato direttamente all’europarlamentare collega di partito per non alimentare la lotta intestina nel Pdl. Ma dopo l’attacco personale e pubblico di ieri, davanti a migliaia di visitatori, è facile immaginare che nel partito sarà chiesto un chiarimento per arginare uno scontro interno dagli effetti imprevedibili.
Nicola Rezzara
Fonte: Il Giornale di Vicenza