La Provincia di Bergamo, in particolare l’assessorato alla caccia, organizza la prima edizione di “Venatio est Virtus”, un evento per dare il benvenuto ai nuovi cacciatori bergamaschi.
Si è svolta nella serata di giovedì 27 ottobre scorso, presso la Casa del Giovane a Bergamo, la prima edizione di “Venatio est Virtus”, una cerimonia organizzata dall’assessorato alla Caccia, Pesca e Sport per dare ufficialmente il benvenuto a 150 nuovi cacciatori bergamaschi. I nuovi abilitati alla caccia del 2011 sono per la maggior parte giovani con un età compresa tra i 20 e i 30 anni e tra di loro ci sono anche sette donne.
L’assessore provinciale alla caccia, Alessandro Cottini ha commentato la serata: “Una serata beneaugurante perché l’attività venatoria quest’anno è iniziata sotto bellissimi auspici, e anche perché la regione Lombardia ci ha dato una mano con l’approvazione delle leggi regionali”.
Prosegue Cottini, “Una serata importante: accogliamo nella grande famiglia venatoria bergamasca 150 nuovi cacciatori, di cui il 70% sono giovani, quindi il futuro venatorio della nostra bellissima provincia”.
Infine conclude l’assessore precisando, “E’ evidente che i cacciatori non sono in diminuzione, così come non è in declino la passione per la caccia. Proprio ai nuovi cacciatori tocca il non sempre facile compito di concorrere alla conservazione dell’ambiente, di rispettare la fauna selvatica e di tramandare alle generazioni future una tradizione che nella nostra provincia affonda le radici nella notte dei tempi. Quello di stasera è un momento di condivisione e d’incontro all’insegna della fratellanza che storicamente lega tutti i cacciatori”.
Lo stesso assessore Cottini ha consegnato ai nuovi cacciatori un attestato simbolico per l’abilitazione venatoria ed una copia del volume scritto da Davide Brumana dal titolo “Usi e consuetudini venatorie della Provincia di Bergamo”.
All’evento ha partecipato il Presidente di Federcaccia Bergamo, Lorenzo Bertacchi, che ha così commentato la passione venatoria, “Per chi l’ha vissuta come una tradizione in famiglia c’è una sorta di continuità naturale per quello che facevano i nonni, per quello che hanno fatto i padri, e credo che un elemento fondamentale l’abbia il contatto diretto di tutti i giorni con gli uccelli da richiamo per esempio, quindi con l’allevamento degli uccelli, il mantenimento degli uccelli, o addirittura con i cani poiché con i cani si crea sicuramente un rapporto che oserei definire di amicizia”.
Proseguendo afferma Bertacchi, “I giovani oggi devono capire che rispetto ai loro genitori devono essere cacciatori in un senso più profondo, devono essere i primi controllori e difensori dell’ambiente”.
Inoltre Bertacchi afferma che i giovani, “devono dedicarsi a mantenere i boschi, a mantenere gli alpeggi e i pascoli, perché oggi purtroppo non abbiamo più chi lo fa per noi, visto che tutte queste attività agricole sono state di fatto abbandonate e quindi molto spesso i boschi sono lasciati all’incuria divenendo un territorio poco favorevole anche per la stessa selvaggina”.
Il Presidente dell’Ambito Territoriale di Caccia Prealpino, Maurizio Volpi, presente all’evento, ha affermato, “Il cacciatore è la vera sentinella dell’ambiente nel senso che se praticato nel giusto modo, del resto come prevede la normativa, questi cacciatori sono presenti 365 giorni all’anno sul territorio con interventi di miglioramento ambientale, con pulizie del sottobosco, aiutano la selvaggina nei momenti diciamo di difficoltà che normalmente si verificano quando arriva parecchia neve, specialmente dai noi in montagna e questo la dice lunga contro chi, per demagogia, è sempre contro la nostra passione”.
Nel corso della serata il più volte campione di tiro dinamico con pistola e carabina, Roberto Vezzoli, è stato premiato con il Trofeo del Presidente della Provincia. All’evento erano presenti anche il comandante della Polizia provinciale Alberto Cigliano, il dirigente del settore Caccia, Pesca e Sport Gian Carlo Bosio ed il consigliere regionale Roberto Pedretti.