Caccia: Bergamo, Milesi replica alle offese del Wwf i cui esponenti hanno definito i consiglieri provinciali dei cavernicoli; inoltre Milesi si schiera contrario all’accordo con il C.R.A.S. di Valpredina.
“Il sottoscritto Consigliere Provinciale, ai sensi dell’art. 34 del Regolamento del Consiglio Provinciale,
– considerato che negli scorsi giorni il Presidente del Wwf Lombardia e legale dell’Associazione preannunciando un ricorso al Tar per chiedere la sospensione della caccia e l’annullamento del Piano Faunistico Venatorio, ha espresso una serie di pesanti, offensive e intimidatorie considerazioni nei riguardi della Provincia di Bergamo e dei suoi Consiglieri;
– rilevato in particolare che la Presidente del Wwf Lombardia ha dichiarato e testualmente affermato quanto segue:
a) “dal 2000 ad oggi, il Wwf chiede semplicemente di applicare leggi e sentenze, mentre la giustizia è calpestata da quattro o cinque cavernicoli che hanno impegnato quattro sedute del Consiglio Provinciale per difendere gli interessi di diecimila cacciatori. Dico cavernicoli in senso tecnico, perché sono rimasti all’idea di caccia di sopravvivenza dell’età della pietra, ma forse i cavernicoli erano più avveduti perché sapevano di non dover esagerare e non violavano le leggi della natura. Il Consiglio dovrebbe invece impiegare risorse e tempo per occuparsi di lavoro, istruzione, problemi sociali”;
b) “i politici hanno ritenuto di non dover rispettare le norme per questo chiediamo l’invio degli atti alla Procura della Corte dei Conti perché i politici, nel nuovo quadro dei controlli della pubblica amministrazione, devono motivare il mancato rispetto della normativa e sono ritenuti responsabili dei danni contabili e delle procedure di infrazione comunitarie costose”;
c) “è necessario un Piano che rispetti la legge. Tale Piano non può essere messo a punto dalla Provincia, che ha già dimostrato di non esserne in grado”;
– ritenuto che tali affermazioni oltre che irrispettose dell’Istituzione Provincia, risultino irriguardose, intimidatorie e lesive dell’onore dei Consiglieri Provinciali;
– tenuto conto che sino a prova contraria la normativa vigente consente l’esercizio venatorio e che pertanto il rispetto della legge dovrebbe essere chiesto a chi, in modo pretestuoso, spregiudicato, intende nei fatti e con ogni mezzo ottenere l’abolizione della caccia;
– rilevato in tal senso che a fronte dei continui ricorsi presentati dal Wwf contro tutti i Piani Faunistici Venatori della Provincia di Bergamo per denunciare innumerevoli violazioni di norme di legge, il Tar ha censurato nel tempo aspetti soltanto marginali, rigettando la gran parte dei motivi di illegittimità sollevati;
– considerato che è l’estremismo animalista e ambientalista ad aver costretto il Consiglio Provinciale ad occuparsi ripetutamente del Piano Faunistico Venatorio quando certamente le attenzioni avrebbero, più utilmente, dovuto essere concentrate sui temi del “lavoro, istruzione e problemi sociali”;
– rammentato che, nonostante i “quattro o cinque cavernicoli”, la Provincia di Bergamo negli scorsi anni ha sottoscritto con il WWF un accordo riguardante “il soccorso, la detenzione temporanea e la successiva liberazione di fauna selvatica” presso il Centro di recupero animali selvatici (C.R.A.S.) di Valpredina sulla base del quale viene erogato un compenso forfettario e omnicomprensivo al WWF di Bergamo pari ad euro 30.000 annui;
INTERROGA
il Sig. Presidente della Provincia chiedendo di conoscere quanto segue:
– quali iniziative intenda assumere in ordine alle irriguardose, intimidatorie ed offensive affermazioni del Presidente del Wwf Lombardia e legale dell’Associazione a tutela dell’immagine e dell’onore dell’Istituzione Provincia e dei Consiglieri Provinciali;
– se non ritenga, tenuto conto delle posizioni estremiste espresse ancora una volta dal WWF di Bergamo, di non rinnovare l’accordo con il Centro di recupero animali selvatici (C.R.A.S.) di Valpredina per “il soccorso, la degenza, cura e riabilitazione della fauna selvatica”, procedendo all’affido del servizio tramite gara, peraltro da rivedere e da ridimensionare alla luce delle difficoltà economiche che a partire dal 2013 non hanno consentito alla Provincia di erogare i contributi alle famiglie in difficoltà come alle Associazioni e ai Gruppi di volontariato che operano nelle nostre comunità e che avrebbero dovuto avere una indiscutibile priorità”.
23 ottobre 2013