Kurzhaar & Drahthaar: Due geni della caccia alla beccaccia a confronto, più simili di quel che si creda. Tecniche di caccia e allenamenti tutti da mettere in pratica.
Mettere a confronto due cani è sempre complicato soprattutto per via del fatto che l’amico a quattro zampe è in grado di regalare maggiori o minori emozioni in caccia in base al padrone che ha accanto: non di rado dunque converrebbe mettere a confronto i cacciatori; eppure, quando si parla di Kurzhaar, Drahthaar, bosco e beccacce il confronto è inevitabile. E’ certo che chi ha sperimentato la caccia nei boschi alla beccaccia accompagnato dal kurzhaar difficilmente dimentica l’esperienza e difficilmente vorrebbe cambiare cane.
E’ rustico ma elegante, forte ed elastico, dotato di gran fiuto e dal carattere equilibrato. Dire che il kurzhaar sia intelligente è riduttivo e fin dalla prima occhiata è palese che sia nato per la vita all’aria aperta. Ottimo animale da compagnia, il kurzhaar non di rado viene impiegato anche dalla protezione civile per la sua sensibilità e per il suo fiuto: originario della Germania, ha come parenti più prossimi esemplari prussiani e pointer inglesi. L’incontro fu un vero e proprio successo: la struttura fisica migliorò notevolmente, ma anche il carattere si fece più equilibrato e gradevole. E’ proprio per via della sua forza caratteriale che l’addestramento del kurzhaar deve essere portato avanti fin da subito, coerente e fermo. Diversamente il cane sarà un ottimo cane da compagnia ma non avrà niente a che vedere con un cane da caccia per la regina dei boschi.
Il Drahthaar è un incredibile cane da ferma tutto fare, nato in Germania sul finire dell’ottocento. L’idea era quella di creare un cane totalmente tedesco dall’incrocio di due razze che già esistevano, il Langhaar e il Kurzhaar, mantenendo dei due, ovviamente, solo i pregi. A regalare grande carattere alla razza ci pensò il Kurzhaar e gli inizi degli anni venti del novecento il Drahthaar prese forma grazie all’incontro di alcune fra le più eleganti, forti e capaci razze già note: il Pudel-Pointer, Stichelhaar, Grifone Korthal, e Kurzhaar. Versatile e dotato di un’addestrabilità eccezionale, il Drahthaar può dimostrarsi più forte del dovuto nelle proprie reazioni con gli altri cani, ma con l’uomo è tutto un altro paio di maniche. Per addestrarlo ci vuole carattere e costanza, questo sì, ma niente di impossibile. Questo cane eccezionale creato a tavolino è un’eccellente cacciatore: si muove su tutti i terreni, si dimostra capace nella ferma, ed è un asso nel seguir le piste e nel difendere il suo cacciatore. Certo non può essere definito un cane stilisticamente fascinoso, non come il setter irlandese per lo meno, eppure è dotato della sua eleganza e svolge perfettamente la sua mansione: è un eccellente ausiliare per la caccia di tutti i giorni. L’appariscenza la lascia ad altre razze.
Non solo è il cane che tanti cacciatori vorrebbero avere accanto, ma non di rado è usato dalla guardia civile per le sue operazioni: è agile, resistente e forte, tenace e dotato di grande olfatto e la sua stazza è media, ne troppo grande, ne troppo piccola; il pelo infine è la ciliegina sulla torta, rustico e capace di proteggere il cane in diverse situazioni. Non tutti sanno inoltre che il Drahthaar è un eccellente nuotatore: recupera la selvaggina senza esitazioni in acqua andando anche contro corrente nell’acqua gelida come se niente fosse.
Tornando al nostro Kurzhaar è bene ricordare che chi intende averlo accanto durante la caccia alla beccaccia, deve addestrarlo fin dalla giovanissima età: solo in questo modo sarà in grado di instaurare un rapporto di rispetto e fiducia con il padrone. Non è raro infatti che dato il carattere forte, il cane riesca addirittura a sopraffare il suo padrone, dimostrandosi inutile durante l’attività venatoria. In fondo apprende davvero velocemente: lo fa in fase di addestramento e sul campo imparando dall’uomo ma anche dal selvatico e dalla location nella quale si trova. Per cui un addestratore con un poco di polso fermo non avrà alcun problema ad addestrare questo cane spettacolare. L’importante è che il Kurzhaar sia messo subito a contatto con beccacce doc, solo in questo modo sarà pronto all’attività venatoria.
L’addestramento che più di altri è consigliato quando si parla di Kurzhaar è quello alla tedesca, che non stona nemmeno nel caso del Drahthaar: la tecnica è caratterizzata da costanza e fermezza.
L’addestratore deve essere meticoloso e non dimenticare mai che l’addestramento del proprio cane non è un gioco. Assimilati i comandi più semplici insegnate al vostro Kurzhaar ma anche al Drahthaar il riporto ripetendo “la lezione” più volte, fintanto che il cane non si dimostrerà sicuro di quel che fa. Solo in seguito si potrà lavorare sulla ferma e sulla cerca. Val la pena ricordare comunque che sia l’una razza che l’altra dimostrano una capacità d’apprendimento sorprendente, quindi serve correttezza di informazioni fin dal primo momento.
Posti sul campo Kurzhaar e Drahthaar metteranno in mostra insegnamento ed istinto.
Il Drahthaar il cui nome indica appunto il suo pelo duro, si dimostra fin da subito eccellente. La sua pelliccia è un’ottima copertura che gli consente di attraversare anche i boschi più irti. Proprio per merito del suo pelo fitto e irto, quasi di ferro, è ottimo cacciatore anche di anatre anche durante i mesi più freddi. Stranamente le capacità di questa razza si stanno scoprendo solamente ora, anche in Italia, mentre il Kurzhaar è apprezzato e utilizzato da decenni. Quel che conta ricordare è che non esiste una razza migliore dell’altra, piuttosto esiste un cacciatore più adatto al Drahthaar e uno più adatto al Kurzhaar: tutto sta nel ritrovare il cane che faccia per sé. Detto questo merita almeno un accenno l’attrezzatura che il cacciatore deve portar con sé quando si cimenta nell’arte della caccia alla regina dei boschi: il fucile deve essere leggero per avvantaggiare la percorrenza lungo i sentieri montani impervi e il calibro che più si adatta alla beccaccia va dal 12 al 20 con canna corta e strozzatura minima.
In questo modo si potrà risolvere il problema delle foglie che infastidiscono il tiro, che è molto meglio sia ravvicinato il più possibile. Concludiamo ricordando che l’ideale è che la canna sia fra i 60 ed i 66 cm. Doppietta e sovrapposto sono scelte davvero intelligenti.