In Basilicata una proposta di legge per tutelare i diritti dei cacciatori lucani lesi dalla eccessiva presenza di cacciatori “estranei” che spesso si rivelano bracconieri o cacciano non tenendo conto delle normative vigenti.
L’iniziativa legislativa è stata presentata dai consiglieri regionali Robortella e Singetta con la denominazione “Modifiche ed integrazioni alla Legge Regionale n.2 del 9/01/1995 “Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio””.
Infatti il nuovo testo di legge si propone, “sulla scorta delle problematiche riscontrate dagli amanti dello sport della caccia, di apportare alcune modifiche, nonché di integrare la Legge Regionale n.2/95, cosiddetta Legge Quadro sulla caccia, la quale disciplina l’ambito di protezione della fauna selvatica omeoterma e detta le regole per il prelievo venatorio, allo scopo di renderla più aderente alle esigenze dei cacciatori, sempre nel rispetto dell’ambiente”.
I due consiglieri tengono a precisare che sono ben “lungi dal voler “stravolgere” il preesistente dettato normativo, si intendono solo apportare modifiche attraverso la previsione dell’aggiunta di sei nuovi commi all’articolo 23 della Legge Regionale 2/95, ovvero riconoscimento della natura pubblica e senza scopo di lucro degli Ambiti Territoriali di Caccia, competenza della Provincia a determinare il numero dei cacciatori ammissibili in ogni Ambito Territoriale di Caccia, competenza della Provincia a fissare le quote di partecipazione da parte dei cacciatori, nonché riconoscimento del potere di controllo, vigilanza e revisione della Provincia”.
Aggiungono Singetta e Robortella, “Questa proposta di legge si pone come obiettivo anche quello di tutelare i diritti dei cacciatori lucani che, sempre più spesso sono lesi dalla presenza eccessiva, nella nostra Regione, di cacciatori provenienti da altre realtà che, spesso sfruttando tesserini non regolamentari, producono danni agli animali cacciabili e, talvolta, alle specie stanziali, violando così ogni prescrizione di legge”.
Proseguono i due consiglieri proponenti spiegando, “Garantire quindi i diritti dei cacciatori, nel rispetto della corretta pratica sportiva tutelando territorio e specie animali, soprattutto attraverso il conferimento di maggiori poteri di controllo e vigilanza alle Province limitando l’esercizio venatorio indiscriminato dei cacciatori provenienti da fuori regione, riconoscendo agli stessi accessi articolati di ospitalità venatoria mensile, settimanale o giornaliera.
Infine concludono Singetta e Robortella “La caccia rappresenta da sempre un importante “tassello” per l’equilibrio ambientale e faunistico: la necessità improrogabile è quella di una seria regolamentazione capace di evitare una esagerata pressione venatoria e di combattere speculazioni e prelievo indiscriminato”.