Caccia è Arte: Riscoprire il valore della caccia attraverso l’arte è possibile e in Italia si moltiplicano i pittori, gli scultori, i fotografi e gli scrittori che con la propria arte parlano di attività venatoria, di amore per la natura e naturalmente di vita.
Che l’arte venatoria abbia da sempre stimolato la vena artistica dell’uomo, è cosa che le pitture rupestri preistoriche potrebbero confermare con sicurezza. E neppure lo scopo degli affreschi, delle sculture e di tutte le espressioni artistiche che si legano all’attività venatoria debbono essere cambiati poi tanto se ieri pitturare un muflone sulla parete di una grotta poco illuminata aveva scopo propiziatorio e oggi ha più semplicemente lo scopo di venerarlo, di ammirarlo, di vezzeggiarlo.
E’ una cosa, l’arte che si accompagna alla caccia, che avvicina anche i non addetti ai lavori all’attività venatoria e che in fondo parla di tutto quell’amore che i cacciatori hanno nei confronti della natura che li circonda.
Sarebbe impossibile d’altronde raffigurare con tanta precisione soggetti venatori, senza averli curati nel tempo di sguardi interessanti, ammirati, suggestionati dal fascino della natura.
Non è un caso d’altronde che molti degli artisti che mettono su tela, su carta o su pietra pitture che ricordano da vicino soggetti venatori siano principalmente cacciatori, che trovino un modo alternativo per esprimere il proprio incondizionato amore per l’ambiente che li circonda.
La capacità degli artisti che celebrano la caccia in fondo è proprio questa, mettere ben a fuoco quelle sensazioni, quelle emozioni che solamente l’arte venatoria è capace di regalare.
E’ così che spesso dipingere di caccia, scolpire la pietra con un tocco di estro artistico diventa non solamente un inno alla natura ma soprattutto un inno alla vita.
L’arte che ritrae scene venatorie d’altronde non si esaurisce esclusivamente nella classica pittura o scultura, ma più spesso trova sfogo nella fotografia, nella scrittura, nel disegno o magari nell’incisione.
Tendenza antica, che pure si sta negli ultimi tempi riscoprendo, è quella di imprimere scene di caccia in piatti o in tegole che diventeranno affascinanti complementi d’arredo e che regaleranno alla casa un non so che di bucolico, di vivo e frizzante.
Di artisti italiani che operano in questo settore ce ne sono davvero tanti; sarebbe difficile dimenticare il caso di Alessia Griglio, che con il suo tocco in bianco ed in nero disegna una complicata e realistica natura, tutta particolari e dettagli, o Andrea Mazzoli, ormai pittore affermato nonché cacciatore per passione e per tradizione di famiglia.
Va da se che un uomo così sensibile al bello e all’arte consideri la caccia come uno dei tanti modi per accostarsi alla natura.
Poi c’è Raffaele Scarciglia, Giulio Tasca, Cesare Rabitti, Roberto Bianchi e Giusy Rampini, Giorgio Campolunghi, Giuseppe Rumerio e Rita Matrella.
Questi sono solo alcuni degli artisti che mettono su carta, colorandola di estro artistico, una natura varia e saporita che solo con la pratica dell’attività venatoria si può assaggiare a pieno.