Purtroppo ce lo aspettavamo, un conto è la propaganda elettorale e di tesseramento ed un altro è la dura realtà. Per questo la nostra associazione non si è unita al coro di grida festanti che hanno seguito l’annuncio dei progetti di legge. Sia le deroghe che la cattura dei richiami sono tematiche serie e molto sentite nella nostra Regione e non possono essere trattate con leggerezza. La materia è complessa e va affrontata con competenza e serietà. Apprezziamo lo sforzo di chi ci ha provato, animato sicuramente da buone intenzioni, ma purtroppo l’epilogo era quasi scontato.
Bisogna lavorare per aiutare la scienza a fare il proprio dovere, accumulando dati che possano essere contrapposti anche ai canali ufficiali perché, senza evidenze scientifiche della sostenibilità di una deroga, la bocciatura dell’Europa è quasi inevitabile. In questo caso, addirittura, il dramma si è consumato nella maggioranza che governa in Regione. Infatti, questa iniziativa legislativa di alcuni consiglieri regionali della Lega e dei FdI serviva soltanto a saldare un debito elettorale nei confronti di ANUU e ACL; la proposta ha scavalcato il percorso dell’ assessore Rolfi, intento a tessere un rapporto meno conflittuale con ISPRA e teso a ricercare alleanze con altre regioni all’interno della Conferenza Stato Regioni.
ARCI-Caccia regionale ha sostenuto il parere che il meccanismo delle “deroghe”, utilizzato per qualche anno negli scorsi decenni e poi tranciato dall’ UE e sanzionato, non fosse più una strada percorribile. E che l’unica possibilità fosse quella di applicare il dettato del c.2 dell’ art. 1 della 157. Quindi verificare la reale consistenza delle popolazioni di uccelli per i quali si chiede il prelievo. In mancanza di dati ISPRA ricorrere a quelli di istituti di ricerca internazionali. Collegata alla ricerca di dati sulla consistenza di alcune specie di migratori c’è la questione dei roccoli. Posizionati ovviamente lungo le rotte migratorie e che se trasformati in centri di ricerca ed inanellamento, non più strumenti di caccia, potrebbero fornire, anno dopo anno, quei dati che ISPRA non è in grado di fornire.