La cooperativa di agricoltori Cofruits risponde alle critiche ricevute dagli ambientalisti riguardo l’idea di premiare con mele i cacciatori che abbattevano le ghiandaie.
La Cofruits risponde con una lettera alle critiche ricevute da associazione ambientaliste e su Facebook per l’idea di premiare con mele i cacciatori che abbattevano le ghiandaie. “Ci rivolgiamo a voi – afferma il presidente Attilio Fassin – con l’intento di instaurare un dialogo proficuo e mirato a dare risposte adeguate al problema”.
La cooperativa di Saint-Pierre sottolinea che “numerose famiglie, anche giovani coppie, traggono il loro sostentamento dal solo lavoro dei campi. Quest’anno, alcune di queste, raccoglieranno un quantitativo di mele vicino allo zero; altre si ritroveranno con una produzione ridotta del 40 per cento circa. La causa? Una presenza considerevole di ghiandaie, volatili che si nutrono di frutta, ma anche di ortaggi”.
La proposta di ingaggiare cacciatori, continua la lettera, è “del tutto legale in quanto ad integrazione dell’Istituto del Controllo sancito dall’Istituto Nazionale Fauna Selvatica di Bologna ed è riconosciuta dalla Regione Autonoma Valle d’Aosta con tanto di decreto.
L’operazione contenimento e controllo delle ghiandaie verrebbe concretizzata dagli agenti del Corpo Forestale con l’aiuto dei cacciatori, persone formate e dotate di porto d’armi. Siamo, però, del tutto disponibili a rivedere questo nostro programma, purché le controparti partecipino al “tavolo” con progetti fattibili e definitivi”.
Attilio Fassin analizza le possibili soluzioni alla presenza delle ghiandaie. Le reti di protezione, suggerite da Legambiente, presentano “difficoltà di posizionamento (ricordiamo che ci stiamo confrontando con un’agricoltura di montagna)” e, aggiunge il presidente della cooperativa, intrappolerebbero anche altri uccelli che si nutrono dei parassiti delle piante. I dissuasori invece sono già stati dislocati in alcune zone, con il risultato che “le ghiandaie, nel tempo, non associando il rumore ad un reale pericolo, li ignorano e continuano a fare razzia di frutta”.
“Le nostre mele non sono ‘insanguinate’, ma decimate dall’istinto naturale di questi animali. Vediamo, insieme, di adottare provvedimenti armoniosi, validi e protagonisti di un’agricoltura sostenibile e conforme all’ambiente” conclude il presidente della Cofruits.
Fonte: AostaOggi.it