Caccia: prosegue il progetto comune delle Associazioni Venatorie ANUU Migratoristi, Federcaccia e CPA; rinnovato l’impegno “per un’unità vera”.
Stiamo lavorando per noi: dove il “noi” rappresenta i cacciatori italiani. Stiamo lavorando per far nascere una sola organizzazione che raggruppi i cacciatori del nostro Paese, ottenuta dalla fusione delle tre (per ora) che hanno condiviso il progetto operativo, ossia ANUUMigratoristi, Federcaccia e CPA. Una sola associazione che abbia altro nome, altro logo, altro gruppo dirigente e che inizi la propria avventura dal momento della fondazione.
Dunque, nessuno assorbirà nessun altro, non vi saranno matrimoni né sposalizi, nessun soggetto fagociterà altri soggetti: chi propaganda queste tesi o ha equivocato, o è in palese malafede. La ricchezza di storia, attività, conoscenze di ciascuno non verrà dispersa, potrà servire da ispirazione, ma non potrà, né dovrà tramutarsi in una dannosa palla al piede. I dirigenti venatori devono evolversi perché questo è ciò di cui la Caccia ha disperato bisogno. Attardarsi ancora su ipotesi di confederazioni dopo 25 anni di UNAVI o su quella di gruppi di lavoro come FACE Italia – esperienze in ogni caso importanti e pedagogiche sotto molti punti di vista – significa non perseguire gli interessi della caccia e dei cacciatori, dimostrando contemporaneamente timore e indecisione mentre la nostra passione, ahinoi, non può più attendere.
Dobbiamo perciò avere la forza di oltrepassare i localismi, consegnandoli gradualmente alla memoria per proiettarci in una dimensione diversa, quella della riunificazione, che sarà tanto più efficace e influente quante più associazioni, oggi sparpagliate, vorranno aderirvi. Oggi la caccia sta diventando terra di conquista per tutti coloro che la vogliono limitare, indebolire, possibilmente distruggere, senza trovare valide barriere difensive che i troppi, frammentati eserciti (tra l’altro sempre più ridotti nelle loro schiere) non riescono a opporre.
Perché allora non dovrebbe essere l’ANUUMigratoristi a provarci, invertendo la rotta per ricercare con convinzione forme di unità sostanziali e concrete, la sola speranza di salvare l’attività venatoria per poi rilanciarne il ruolo? Non sarà cosa facile, né indolore, né priva di difficoltà: lo sappiamo bene e siamo pronti a fronteggiare gli ostacoli, così come gli speculatori e gli uomini di “malaffare venatorio”. Lavoriamo quindi affinché l’anno 2013 porti alla caccia l’ossigeno di cui necessita: una casa comune. Buon anno, di cuore, a tutti i cacciatori italiani.
Massimo Marracci
ANUU Migratoristi
Fonte: BresciaOggi
( 5 febbraio 2013 )