Durante l’evento Weidmanns’Heil 2011 tenutosi a Spello (PG), Luca Stincardini, dell’ufficio tecnico legislativo della Libera Caccia, ha esposto una relazione contenente le proprie osservazioni frutto di un tavolo di lavoro in merito alle prospettive future del regime di caccia in deroga.
Stincardini da risalto, nell’ambito della prevenzione danni all’agricoltura provocata da specie volatili come lo storno, alla questione dell’utilizzo dei mezzi di richiamo da “ridiscutere dopo il “rimodulato parere negativo” emesso dall’ISPRA”.
Secondo Libera Caccia il loro uso non è espressamente vietato dalla legislazione europea pertanto possibilmente ammesso nell’ambito della caccia in deroga volta a prevenire i danni alla colture “in assenza di altre soluzioni soddifacenti” e del mancato funzionamento dei mezzi dissuasivi. Proprio riferendosi allo Storno scrive Libera Caccia, “se insidiato perlomeno con l’utilizzo di richiami in plastica, girandole e girelle, garantirebbe un risultato concreto, assolvendo in pieno ai criteri e alle esigenze applicative del regime di deroga non solo finalizzato alla prevenzione dei danni alle colture agricole, ma anche alla collegata e non secondaria esigenza del raggiungimento del contingente numerico di storni da abbattere”.
Riferendosi poi all’applicazione della caccia in deroga nell’ambito del rispetto di determinate tradizioni venatorie, Stincardini espone la questione del problematico calcolo delle piccole quantità. L’ISPRA da sempre ammette l’assoluta mancanza di dati sufficienti ed in base a tale mancanza l’Istituto non esprime pareri favorevoli rispetto alle richieste. Libera Caccia fa invece sapere che i dati richiesti esistono in quanto forniti in grande quantità ed in modo omogeneo da tutto il territorio nazionale, allo stesso tempo invece non ci sono informative ufficiali dalle quali si possa evincere il peggioramento dello status di conservazione delle specie oggetto di deroga.
Stincardini suggerisce di dare maggiore rilevanza all’attività degli Osservatori faunistici regionali nel raccogliere capillarmente il tipo di informazioni necessarie. Secondo una nota ufficiale del 2005 del responsabile dell’Unità Operativa Deroghe della Commissione Ue, del 2005 è “responsabilità dello Stato Membro a determinare le piccole quantità sulla base delle migliori informazioni disponibili”.
Concludendo l’esposizione dei contenuti della propria relazione, Stincardini rivolge all’Osservatorio degli Habitat Naturali e delle Popolazioni Faunistiche ed ai Servizi Gestione Faunistica delle Province di Perugia e Terni, un chiaro invito ad adoperarsi nel richiedere all’ISPRA l’applicazione della caccia in deroga al Fringuello già durante l’attuale stagione venatoria; a tal fine gli Enti dovranno effettuare un corretto calcolo della “piccola quantità” facendo riferimento ai dati forniti da Birdlife riguardo alla consistenza della popolazione della specie in questione.
Infine chiude l’intervento Stincardini: “La nostra Associazione metterà a disposizione delle Istituzioni i documenti legislativi, gli atti, le schede e le relazioni tecniche necessarie già opportunamente predisposte per la determinazione della “piccola quantità” prelevabile già calcolata, che andranno ad arricchire il lavoro di rilevamento sulla specie effettuato congiuntamente tra la Provincia di Perugia e l’Osservatorio negli anni 2008/2009 e che ci auspichiamo consentirà ai cacciatori umbri di usufruire finalmente di una forma di prelievo tradizionale legittimata in altre Regioni (Veneto e Lombardia)”.
Fonte: Relazione Tecnica su “Deroghe: quali prospettive? di A.N.L.C.