Caccia alle Anatre: L’abbiamo già detto, andar per anatre è una cosa seria: si tratta d’altronde di una forma di caccia che crea una sorta di piacevole dipendenza, vuoi per i luoghi, piacevoli, solitari e silenziosi nei quali le anatre si concentrano, vuoi per la difficoltà odierna della caccia, causata da un numero sempre minore di esemplari.
Il primo consiglio da dare dunque è anche il più ovvio: andare a caccia di anatre dove le anatre ci sono per davvero. Se si hanno informatori di cui ci si fida si è certamente avvantaggiati, ma se la location ce la dobbiamo cercare noi, sarà bene ricordare che sono quattro i fattori che determinano la presenza delle anatre in un determinato ambiente: il vento, la presenza o meno di cibo, la pioggia e naturalmente la maggiore o minore concentrazione di cacciatori.
Se il vento nella zona è molto forte, è probabile che le anatre saranno costrette a rifugiarsi a pochi metri dalla riva, rendendo particolarmente semplice il compito del cacciatore esperto.
L’errore che più comunemente si compie, quando si da la caccia alle anatre o ai palmipedi in genere è quello di affezionarsi ad un capanno, dimenticando i fattori ambientali e climatici che influenzano gli spostamenti, anche sostanziali, delle anatre. Tutto questo per dire che il cacciatore esperto è soprattutto quello che conosce le abitudini dei selvatici, e si sa immedesimare nelle scelte che istintivamente prenderanno.
Inutile inoltre scegliere i posti comodi e vicini alla strada, per lo meno se si ha intenzione di dedicarsi alla caccia seriamente. Quelle location sono scelte da tanti, da tantissimi e sono dunque inflazionate. Meglio scegliere laghetti isolati, difficili da raggiungere: sarà pure una faticaccia farlo, ma a fine giornata si sarà ottenuto qualche risultato e ci si sarà immersi in una natura finalmente solitaria. I posti migliori li si può raggiungere anche in barca, magari con l’aiuto di un canottino di gomma: si avrà un bel vantaggio così sui cacciatori appiedati. Di contro, portarsi in spalla il gommoncino non è mica cosa facile…
Altro consiglio sul quale insistere è quello relativo al capanno: saranno pure anatre, ma in più di un caso si dimostrano intelligenti quanto e oltre alcuni cacciatori. Le anatre ci vedono e ci sentono benissimo e usano i propri sensi, smaliziate come sono, per scovare i capanni mal costruiti. I primi che vengono riconosciuti normalmente sono quelli prefabbricati di plastica dato che questa quando bagnata luccica e le pareti quando tira vendo, fanno un caos infernale.
La soluzione ideale è l’uso di teli mimetici militari, ben tagliati per l’inserimento di foglie e frasche: stimolare la fantasia e l’ingegno è altra dote richiesta ai cacciatori d’esperienza. Se poi non si vuole spendere troppo denaro un telo impermeabile mimetico andrà benissimo: per coprirlo si potrebbe utilizzare qualche ciuffo d’erba e per non destare sospetti sarà bene che anche il cacciatore opti per un abbigliamento che ben si confonda con il dintorno, ma questo è impossibile ignorarlo.
Altro elemento di cui si parla davvero troppo poco è quello relativo alle armi e alle munizioni. Quali usare quando si parla di anatre? Beh la risposta non può essere univoca, d’altronde cacciatore che vai, abitudini che trovi. Quel che conta è sapere che le anatre sono uccelli coriacei specialmente perché protetti dalle piume e dalle penne, dotati di una pelle spessa e parecchio resistente. Grasso e muscoli poderosi insieme con le ossa dure fanno il resto. Il rischio è sempre lo stesso: ferirle e vederle scappare. Di norma infatti l’anatra, una volta ferita anche se gravemente, scappa immergendosi sott’acqua e facendo perdere le proprie tracce anche la segugio più capace.
Per evitare di rendere vana la caccia e per limitare la sofferenza di queste favolose creature è bene usare un calibro adeguato: il 12 ben si presta alla missione, con cartucce magnum o dotate di almeno 36 grammi di pallini. Se normalmente cacci con un sovrapposto o con una doppietta è consigliata una strozzatura di 3 stelle per la pima canna e di 1 stella per la seconda, ma se sei un affezionato dell’automatico una strozzatura piena è auspicabile per quanto si potrebbe dimostrare, per tiri troppo ravvicinati, eccessiva.
Parli di cartucce e di tiro e pensi al cane da riporto: per questo genere di caccia potenzialmente vanno bene tutti i cani che siano buoni nuotatori, eppure fra le razze che comunemente si consigliano, per il proprio istinto e capacità naturali ci sono il Labrador, il Golden Retriever e il Chesapeake.
Non sono semplicemente degli eccellenti nuotatori, ma resistono al freddo, sono velocissimi e hanno un naso sopraffino. Se poi conti che sono anche degli ottimi cani da compagnia, il cacciatore può unire all’utile il dilettevole. Detto questo non resta che parlare dell’importanza degli stampi e dei richiami, ma lo faremo altrove.