Caccia alle Anatre: Abbiamo più volte parlato della caccia alle Anatre come una dei tipi di caccia più diffusi nel mondo e forse uno dei preferiti dai cacciatori; le motivazioni sono fondamentalmente legate ai luoghi, piacevoli, solitari e silenziosi in cui si pratica questo tipo di caccia.
Gli scenari per la caccia alle anatre sono infatti legati agli splendidi luoghi che le anatre sono solite scegliere per riposarsi e trovare nutrimento durante gli spostamenti migratori.
Dobbiamo convenire però che la caccia alle anatre diviene con gli anni più difficoltosa a causa del numero sempre minore degli esemplari tra le popolazioni di anatidi, nonché dei sempre maggiori vincoli ambientali che precludono alla caccia molte zone umide, soprattutto in Italia, preferite dalle popolazioni di anatidi.
Ma non facciamoci prendere dallo sconforto e vediamo di dare qualche indicazione per coloro che vogliono cimentarsi in questo affascinante tipo di caccia tralasciando in questa sede di parlare dell’importanza degli stampi e dei richiami, vasto argomento la cui trattazione lasciamo ad altro articolo. Il primo consiglio da dare è a dir poco scontato, quasi da sembrare una battuta ma in effetti non lo è: si va a caccia di anatre dove effettivamente le anatre ci sono!.E’ utile informarsi bene sulla presenza degli anatidi nella zona che abbiamo scelto, appoggiandoci magari a persone fidate che possono fornirci le informazioni necessarie, questo potrà sicuramente avvantaggiarci.
Nel caso in cui vogliamo cimentarci autonomamente anche nella ricerca della location per la caccia è utile tenere presente dei quattro principali fattori che possono garantire, con buone probabilità, la presenza delle anatre in un determinato ambiente: stiamo parlando del vento, la pioggia, la presenza o meno di sufficiente nutrimento ed ovviamente la maggiore o minore concentrazione di cacciatori in quella zona.
Il primo di questi fattori, il vento, è tra i più importanti in quanto un vento molto forte nella zona che abbiamo scelto potrebbe costringere le anatre a rifugiarsi a pochi metri dalla riva facilitandoci la battuta di caccia.
Uno degli errori più comuni commessi dai cacciatori che si cimentano nella caccia alle anatidi è quello di affezionarsi ad un determinato luogo, ove magari si dispone già di un capanno di caccia, senza magari tenere presente dei variabili fattori ambientali e climatici che influenzano in modo molto importante gli spostamenti delle anatre. In questo si vede il cacciatore esperto, cioè colui che conosce le abitudini della fauna selvatica al punto da riuscire ad immedesimarsi nelle scelte che questi prenderanno secondo il loro istinto ed adattarsi quindi adeguatamente.
In questa ottica è quindi inutile scegliere posti comodi, vicini alla strada e facili da raggiungere, location che qualunque cacciatore improvvisato sceglierebbe e quindi spesso affollate. Molto meglio scegliere luoghi isolati, ove siano presenti laghetti, stagni o comunque specchi d’acqua facilmente appetibili per le anatre e difficili da raggiungere per l’uomo; la fatica sarà certamente ricompensata dai risultati conquistati a fine giornata e dal piacere della totale immersione nella natura solitaria. Spesso per raggiungere i migliori posti per la caccia alle anatre potrebbe essere necessario utilizzare piccole imbarcazioni che oltre a facilitarci la scarpinata ci daranno un notevole vantaggio sui colleghi cacciatori che invece procederanno a piedi.
Altra cosa da tenere bene in considerazione è che le Anatre, e gli anatidi in generale, sono spesso animali molto intelligenti dotati di sensi, quali vista e udito, ben sviluppati e grazie ai quali riescono facilmente ad individuare capanni o altri tipi di appostamento mal costruiti e quindi mal mimetizzati. Assolutamente da evitare sono i capanni prefabbricati costruiti con pannelli in plastica che oltre a risultare molto rumorosi sotto l’azione del vento spesso risultano più che visibili, quasi luccicanti, quando bagnati anche solo dalla normale umidità della zona. Nella costruzione del capanno da caccia per le anatre bisogna dare massima ispirazione alla fantasia e all’ingegno, come farebbe un esperto cacciatore. La soluzione ideale quindi è quella di utilizzare teli mimetici militari, se non si vuole spendere troppo denaro, o se si vuole esistono teli più moderni, dal camouflage (colorazione mimetica) studiato appositamente per passare inosservato alla vista degli uccelli; ai teli ovviamente bisogna abbinare l’inserimento di foglie, ciuffi d’erba e frasche raccolte sul posto al fine di mimetizzare al meglio il nostro capanno con l’ambiente circostante. Quasi superfluo ricordare che anche il cacciatore dovrà mimetizzarsi con un abbigliamento adeguato che riesca a confondersi con la mimetizzazione del capanno e dell’ambiente che lo circonda.
Parlando di caccia alle anatre però è doveroso un accenno alle armi e le munizioni utilizzate per questa pratica venatoria, argomento spesso sottovalutato o dato per scontato. Quindi quali fucili e munizioni usare per insidiare gli anatidi?
Chiaramente la risposta non è unica e si potrebbe aprire una lunga quanto articolata discussione su questo argomento diversificata sia per la specie cacciata che per il cacciatore. Innanzitutto è necessario sapere che le anatre sono uccelli coriacei dotati di muscoli poderosi, ossa dure, buona presenza di grasso, una pelle spessa e molto resistente, il tutto protetto da un fitto mantello di piume e penne. Tutto ciò comporta il rischio di ferire soltanto l’anatra a cui abbiamo sparato con armi e munizionamento inadeguato, vedendola quindi fuggire facendo perdere le proprie tracce immergendosi in acqua o nascondendosi lontano tra la fitta vegetazione.
Per evitare di fallire nell’abbattimento della preda, non solo rendendo vana la caccia ma causando una inutile sofferenza a questi meravigliosi uccelli degni del massimo rispetto, è necessario utilizzare un fucile dal calibro adeguato ed un altrettanto adeguato munizionamento; quello che meglio risulta idoneo allo scopo è il calibro 12 possibilmente con cartucce magnum caricate con almeno 36 grammi di pallini. In genere il fucile più utilizzato è il semiautomatico con strozzatura piena anche se a distanze troppo ravvicinate potrebbe risultate eccessiva; per gli amanti del sovrapposto o della doppietta si consigliano canne con strozzature a 3 stelle per la pima canna e di 1 stella per la seconda.
Diciamo quindi che abbiamo azzeccato il posto giusto, il fucile giusto del calibro giusto e le cartucce giuste, la nostra anatra va giù lontano da noi ma chi va a riprenderla? Qui entra in gioco il nostro amico a quattro zampe che ci accompagna ovunque e che non vede l’ora di udire lo sparo e correre a prendere la preda abbattuta per riportarcela.
Per questo tipo di caccia tutte le razze di cane possono andare bene a patto che siano buoni nuotatori, anche se alcune razze sono più idonee di altre per il proprio istinto e capacità naturali: tra queste ci sono il Labrador, nuotatore d’eccellenza, il Drathaar, il Golden Retriever, lo Spinone, lo Springer, il Chesapeake, l’American Water Spaniel e, giusto per restare in Italia anche se ormai poco utilizzato, il Lagotto Romagnolo.
Caratteristiche richieste per il cane da riporto dall’acqua, spesso comuni in queste razze, non solo l’eccellenza nel nuoto ma anche la resistenza al freddo, la velocità ed un finissimo olfatto. Inutile dire che oltre alla importante funzione di riportista, nell’attesa del passo delle anatre nei luoghi isolati che abbiamo scelto, completamente immersi nella natura, fa sempre piacere avere la compagnia del nostro fido cane da caccia.