La tecnica di caccia all’allodola: l’uso degli specchietti, la posizione del capanno e degli zimbelli. Compiremo un viaggio con il quale descriveremo questa modalità di questa caccia, che affascina molti cacciatori.
La legge quadro n. 157/92 disciplina l’attività venatoria per l’allodola, una specie cacciabile dalla terza domenica di settembre al 31 dicembre. L’allodola, anche se in minima parte è uccello stanziale, in maggioranza è considerata una specie migratoria. Il “passo” inizia ad ottobre per terminare a fine novembre, mentre il “ripasso” si manifesta a marzo ed aprile.
L’allodola, a seconda delle condizioni meteorologiche, vola o sfiorando il terreno oppure portandosi ad alta quota, al punto da poter solo udire il suo canto senza poterla avvistare.
La caccia tipica alle allodole si compie con lo specchietto e/o con la civetta. Nello specifico lo specchietto è consigliato nelle giornate soleggiate, mentre la tecnica della civetta in quelle piovose. In tutti e due i casi è la curiosità che mostra l’allodola, il fondamento di questa tecnica di caccia, la quale si pratica nel corso della prima mattinata nei mesi di settembre, ottobre e in parte a novembre. Con la tecnica dello specchietto, il cacciatore e un accompagnatore, cui incombe l’onere di far girare lo specchietto o svolazzare la civetta, si nascondono in un capanno, dietro una siepe, un cespuglio, un nascondino di fortuna. Il cacciatore a bocca o con un richiamo meccanico riproduce il verso delle allodole, le quali una volta avvicinatosi sono attratte rispettivamente dallo specchietto o dalla civetta, portandosi entro il raggio di azione della doppietta. L’allodola, oltre che con la civetta e lo specchietto, al pari degli altri uccelletti, è oggetto della classica caccia vagante. Il cacciatore armato di fucile, cartucce e qualche fischietto, vaga per il terreno di caccia cercando di abbattere le allodole che finiscono nel suo raggio di azione.
Cacciare l’allodola in modalità vagante è molto vantaggioso in termini di risultati, purché si abbiano prontezza di riflessi, velocità di tiro, buon orecchio e saper utilizzare il richiamo a bocca, quest’ultimo molto importante nelle giornate di passo. L’allodola la si può trovare nei prati appena “sbarbati”, nelle stoppie, negli arati, ossia in tutti quei terreni aperti chiamati anche “spianate”. E’ importante ricordare che q questo uccello non ama posarsi su terreni molto bagnati. Entrando nel campo occorre avere il sole alle spalle, poiché l’allodola si leva nei modi più diversi, comportandosi in modo del tutto imprevedibile. Nell’alzarsi in volo emette quasi sempre il classico verso chiamato “crio”: in una giornata assolata prende immediatamente quota, mentre nelle giornate piovose o ventose vola radente al terreno a zigzag; per quest’ultima modalità di volo, il tiro risulta piuttosto complicato. Se si è capaci di sparare d’imbracciatura il risultato è più che soddisfacente, poiché il volo in levata è non ha una direzione precisa e senza traiettoria, è quindi molto difficile mirare il bersaglio. L’utilizzo del fischietto è fondamentale, poiché nel periodo autunnale le allodole di passo emettono due tipi di versi, un “crio-crio” ed un “pio-pio”: nel momento in cui si riescono a vedere le allodole in lontananza si dovrà usare il crio-crio ad intervalli regolari, per poi passare al pio-pio quando i volatili iniziano ad avvicinarsi. Se l’allodola è accovacciata a terra, bisogna rimanere immobili e fischiare. Per i soggetti pasturoni non è considerato utile riprodurre il verso dell’allodola, poiché per quest’ultimi non esiste richiamo. La caccia all’allodola si può effettuare dal capanno, con l’ausilio della civetta. Visto e considerato che da una quindicina di anni l’uso della civetta viva e’ vietato, oggi si utilizza la civetta in plastica, la quale può essere comandata attraverso un filo. Una volta posizionato il capanno si provvede alla sistemazione del gioco: di fronte al capanno ad una distanza che varia dai 12 ai 20-22 metri, viene posizionato il palo della civetta avendo cura di ancorarlo stabilmente al suolo, si lega una corda poco sotto il fungo, si colloca la civetta e si innalza di 8/10 metri. La corda sarà necessaria per comandare dal capanno il rapace, simulando piccoli movimenti. L’allodola come la pispola prova un attrazione indescrivibile per questo rapace, infatti s’abbassa velocemente da grandi altezze per poi dare l’impressione che rimanga ferma in aria per alcuni secondi, quindi compie una serie di giri attorno al rapace, senza mai posarsi a terra. Oltre alla civetta in plastica, si posizionano anche gli zimbelli, per i quali però, anche se non sono vietati come richiami, è comunque vietato l’azionamento. Se non si rispetta tale regola, si rischia un verbale per maltrattamento agli animali.
Al fine di evitare questa sanzione, molti preferiscono utilizzare le allodole impagliate una ad ali rotanti, l’altra ad ali battenti. Oltre a ciò, si usa una giostra che simula due o quattro allodole impagliate che si inseguono, collocata a destra del capanno, mentre a sinistra di quest’ultimo si posiziona una allodola ad ali rotanti ed una ad ali battenti poco sollevate da terra; infine, in una giornata assolata, si può posizionare a sinistra del capanno anche il “macaco”. Se si adottano zimbelli vivi, bisogna procedere ad imbracarle, ossia legate in un modo particolare per la vita con l’aggancio del moschettone ad altezza dello sterno. Si colloca alla destra del palo della civetta, a distanza di 15/20 mt. dal capanno, un paletto alto circa due tre metri, alla cui estremità viene fissato uno spago lasciato scendere a terra e portato sino all’ interno dell’appostamento, in modo da poterlo azionare, prestando attenzione che il percorso a terra sia libero da inghippi in modo che lo spago una volta tirato non si impigli nel terreno o simili. Si procede poi a posizionare le allodole, la prima a circa cinque metri dal capanno la seconda dopo 80/100 cm dalla prima ed idem la terza. Per agganciare le allodole al moschettone avremo in precedenza provveduto a fissare sullo spago alle distanze anzidette tre spille. Si deve rammentare se si posizionano i richiami sull’erba, che la stessa non sia bagnata; in caso contrario si può asciugare con dei teli, poiché l’allodola bagnata, inutile dirlo, non vola. Nel momento in cui si avvistano le allodole,occorre tirare la cordicella con un colpo leggero, in modo tale che gli zimbelli sollecitati, spiccano il volo per poi posarsi a terra, dando l’impressione ai selvatici di essere in pastura. Non serve sollecitare troppo o eccessivamente lo zimbello quando le allodole si stanno avvicinando in modo deciso e quando i selvatici sono nelle immediate vicinanze; in questo ultimo caso addirittura si rischia di ottenere l’effetto contrario. Se i volatili sono molto lontani, basta far salire al massimo gli zimbelli in modo che li scorgano mentre si posano, quando invece le allodole si stanno allontanando dopo essere transitate sul gioco, si azionano leggermente gli zimbelli in modo che muovano solamente le ali senza alzarsi dal suolo. Ovviamente, dopo due ore di lavoro, le allodole devono essere sganciate e riposte a riposare nelle gabbie e sostituite con altre tre “fresche”. I richiami vivi sono fondamentali, ma l’allodola brava deve cantare in continuazione e solamente quando i selvatici sono nelle immediate vicinanze deve cessare il canto ed emettere il pio-pio.
La scelta, l’allevamento e la cura dei richiami è una parte altrettanto fondamentale della vita del cacciatore migratorista. Nel terminare l’articolo, riteniamo giusto fare alcune considerazioni. Il capanno va posizionato sulla linea di affilo, ricordandosi sempre che le allodole di passo difficilmente si scostano dalle rotte di migrazione. Spesso si sente dire che il capanno non serve, ma una buona mimetizzazione non può che apportare vantaggi in termini di esemplari abbattuti. Trovata quindi la linea di affilo, si deve posizionare il capanno nel luogo più aperto possibile, lontano da piante e fili d’alta tensione e possibilmente in terreni arati da poco o coltivati ad erba appena recisa. In ogni caso si deve posizionare dove la conformazione dello stesso renda facile il ritrovamento del selvatico, poiché durante le punte di passo infatti risulta molto difficile uscire immediatamente dal capanno per raccogliere la preda. In questo caso, qualora non si possegga un buon ausiliare, se il terreno non è pulito, può risultare difficile trovare l’allodola, che con il suo piumaggio riesce bene a mimetizzarsi a terra. Inoltre, se l’allodola arriva da est-nord est, occorre posizionare il gioco ad est, ma ciò significa sparare contro il sole ed è sconsigliato. Si può posizionare quindi il gioco in direzione nord, con il sole che infastidisce solamente per un paio d’ore. Tanti cacciatori preferiscono sparare al capanno con il sole alle spalle, ma ciò significa che essi spareranno ai selvatici solo dopo che questi ultimi hanno sorpassato il gioco con logiche conseguenze. Infine, un consiglio sul piombo : il più consigliato è il 12 x32 gr.