La Prima Sezione del Tribunale Amministrativo Regionale delle Marche si è espresso a distanza di cinque anni sul ricorso presentato da LAC (Lega per l’Abolizione della Caccia) e LAV (Lega Anti Vivisezione) contro la caccia alla volpe in provincia di Ascoli Piceno. Il ricorso delle due associazioni risale al 2013 e si riferiva alla determina dirigenziale di quell’anno recante il controllo ordinario della specie in sovrannumero negli istituti di protezione faunistica che ricadono nel territorio dell’ATC ascolano.
Inoltre, LAV e LAC si erano scagliate contro i prelievi della volpe per quel che riguarda il triennio 2013-2015. Dopo aver esaminato tutti gli atti e considerato che sono passati quasi sei anni senza che fosse presentata una nuova istanza di fissazione dell’udienza, il ricorso in questione è stato considerato perento e quindi estinto. Le spese sono compensate e verrà data comunicazione del decreto alle parti costituite.
Si può proporre opposizione al collegio nel termine di 60 giorni dalla comunicazione, anche se questa vicenda fa ben capire in che modo possono concludersi i ricorsi ambientalisti e animalisti. Proprio nelle Marche ce ne sono stati diversi negli ultimi tempi a causa della caccia nelle aree della cosiddetta Rete Natura 2000 che hanno fatto e stanno facendo ancora discutere.