La caccia alla tortora selvatica detta l’africana rappresenta da sempre una sfida, poiché è uno dei tiri venatori alla piccola selvaggina che risulta esser molto complicato.
Buona esperienza e tecnica di tiro, saranno gli ingredienti ideali per un prelievo consistente, poiché il tiro a questa specie è sempre molto complesso, sia per celerità che per continui e rapidi di traiettoria non appena scorto il pericolo dal volatile. Oramai da tanti anni, la caccia alla tortora cattura l’attenzione di molti cacciatori nel nostro Paese. Ciò è dovuto a due ragioni. In primo luogo, l’abbondanza di questi uccelli nelle nostre Regioni italiane, anche se ultimamente la Preapertura avviene a dire di tutti troppo tardi, causando la riduzione del numero di catture. In secondo luogo, lo spettacolare passo di tortore selvatiche è sinonimo di Preapertura della caccia, quindi si possono testare sul campo i nostri nuovi fucili da caccia ed attrezzature venatorie, attendendo fiduciosi metà settembre per la Grande apertura della Caccia. Il tiro alla tortora offre al cacciatore due diverse peculiarità; una favorevole ed una sfavorevole per poter eseguire al meglio l’abbattimento.
Condizione favorevole è che la tortora africana è un uccello di piccole dimensioni e di grande fragilità all’arrivo dei pallini, questo ci viene in aiuto in quanto se pur colpita da pochi pallini, quest’ultimi saranno certamente sufficienti ad arrestare il volo della tortora. Altra caratteristica, da considerarsi sfavorevole, è la difficoltà di tiro, poiché la tortora ha tipicità di essere un uccello molto veloce, con un volo ricco di colpi di scena e cambiamenti improvvisi di traiettoria, fattore condizionante nella caccia alla tortora sono il calcolo dell’anticipo ed la celerità di sparo.
La caccia alla tortora di norma si pratica al passo, in genere viene fatta attendendola in un riparo venatorio fatto solitamente da piante o cespugli. Questo fattore, a priori, può sembrare un vantaggio, dal momento che in teoria possiamo vedere le tortore in avvicinamento, condizione che facilita il cacciatore nel calcolare anticipo e miglior attimo di sparo. In pratica però ciò non è possibile, in primo luogo perché questi uccelli, essendo dei columbidi, hanno una grande vista, costringendo così il cacciatore a rimanere immobile nel suo riparo senza neppur poter muovere il fucile sino al certo arrivo della tortora a distanza ottimale di tiro. Questo fattore, nel caso il cacciatore venga scorto dalla tortora, farà si che il selvatico inizi un immediato cambio di traiettoria rendendo vani tutti i nostri accorgimenti; infatti la tortora assumerà un atteggiamento sospettoso e con un continuo altalenarsi di bruschi cambi di rotta, facendo si che il cacciatore si troverà a cadere in vari errori: uno, quello del calcolo errato dell’avanzamento del selvatico e spesso con colpi bassi o alti sulla sagoma del selvatico a causa della insufficiente anticipo. Solitamente, con poca esperienza si tenderà ad essere bassi sul selvatico, ed anche la bindella dell’arma stessa tenderà a far si di cadere nell’errore del mancato allineamento tra mirino e selvatico, infatti vista la sua rapidità, non farà collimare bene un cacciatore poco esperto. Come escusso ampiamente, la velocità delle tortore, soprattutto quando volano sottovento e molto in alto, obbligheranno il cacciatore a tiri molto lunghi e con un grande anticipo. Considerando questi fattori, cioè calcolando sempre la traiettoria del selvatico, considerando le oscillazioni del suo volo e ottimizzando l’anticipo al meglio, saranno tutti gli ingredienti che servono per aumentare le possibilità di vedere le tortore africane cadere sotto i nostri colpi.
Segreti per la caccia alla tortora selvatica.
Mi hanno sempre detto che i conigli se volassero, sarebbero certamente delle tortore selvatiche. Sapendo questo, la tecnica di caccia da utilizzare deve essere qualcosa di simile a quella che usiamo con i conigli; ad esempio, l’esecuzione di un puntamento completo e ben collimato e con una naturale delicatezza nel tiro del grilletto, faranno sì che possiamo giocare a nostro favore i piccoli cambi di rotta del selvatico. Si consiglia di dare un anticipo di qualche metro se si effettuano tiri a lunga distanza, ma calcolando i suoi rapidi cambi di rotta, si dovrà tirare il grilletto quando la stessa tortora starà per iniziare o terminare il suo pendolo di cambio di direzione al fine di poter sempre valutare in anticipo un suo probabile cambio di traiettoria.
A differenza di quanto accade in altri tipi di tiro venatorio, nel caso della tortora sarà più difficile da abbattere al secondo colpo rispetto che al primo. Nella maggior parte dei casi, il secondo colpo viene effettuato con più decisione, per cui l’anticipo del mirino sul selvatico sarà certamente inferiore. Infatti, l’animale, non appena avvertito il primo colpo aumenterà la corsa con bruschi cambi di traiettoria e con continue variazioni di quota, rendendo quasi certamente vano un secondo tiro senza il calcolo ottimale di un corretto anticipo. A tal proposito, prelevare una tortora africana di secondo tiro, sarò certamente più gratificante per il cacciatore che avrà saputo ottimizzare al meglio le sue doti di mira in condizioni di difficoltà aumentate. Nel tiro alla tortora africana è molto importante misurare chiaramente il nostro campo di tiro e conoscere bene la distanza che raggiunge la nostra arma, imbracciando rapidamente ed effettuando con un giusto anticipo il primo tiro, in modo che se si necessita di un secondo colpo continueremo con una curvatura della traiettoria fino a collimare già in anticipo il selvatico sul mirino prima ancora di far partire il secondo colpo. Si consiglia di essere rapidi nel calcolare la parabola di curvatura della traiettoria al fine di non sparare fuori dalla distanza utile del fucile.
Fucili e munizioni per la caccia alla tortora africana.
Il fucile da caccia per il tiro alla tortora africana dovrà essere abbastanza leggero nel brandeggio, meglio se con un peso complessivo non superiore a 3,2 kg, bilanciato bene e con peso distribuito su tutta la sua lunghezza. Dal mio punto di vista, penso che fucile semiautomatico con canna munita di strozzatore a tre stelle sia l’arma ideale, inoltre dovrà assorbire bene il rinculo e meglio se con canna ventilata, infatti la tortora si caccia nei mesi caldi, ed in caso di buona affluenza si effettueranno un gran numero di tiri in rapida cadenza, tipico nella caccia alla tortora. La cartuccia da utilizzare, in considerazione dell’utilizzo di canna strozzata a tre stelle è una cartuccia calibro 12 da 32 grammi, pallini numero 8, con una velocità di 390 m / s in V1. Con una di queste caratteristiche, se non riusciamo a cacciare la tortora africana sarà colpa nostra e mai della cartuccia o del fucile.
Buon divertimento in Preapertura di Caccia alla Tortora Africana.
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