L’argomento è stato molto discusso in territorio maltese e il limite di 5mila tortore è stato stabilito in base all’esito di un referendum che ha riguardato i dettagli della stagione venatoria primaverile (terminata lo scorso 30 aprile). Lo stesso Vella è stato pressato dalla Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN) per contattare Malta e adottare misure drastiche contro la legge che autorizza gli abbattimenti: nella lettera indirizzata al commissario, infatti, si è fatto riferimento alla “necessità di salvare la tortora dalla minaccia reale di estinzione”.
Dal canto suo, La Valletta ha risposto in modo chiaro: la quota di uccelli da abbattere è stata già ridotta da 11mila a 5mila unità e lo stesso numero è stato scelto per le quaglie. Non è la prima volta che Malta e l’Unione Europea sono ai ferri corti per la caccia e in una occasione il paese è riuscito a vincere una causa contro la proibizione della caccia primaverile dopo averla motivata con il fatto che la stagione autunnale non può mai essere considerata una alternativa soddisfacente.