Tra l’altro, la stessa specie viene definita “stabile”, visto che le limitazioni degli ultimi anni sono state davvero pesanti. CPA Sardegna non comprende nemmeno il divieto integrale della pre-apertura senza la valutazione di ipotesi diverse e più tenui, in primis la riduzione del carniere. La posizione del Ministero dell’Ambiente appare preconcetta e punitiva ai cacciatori sardi.
Nel caso in cui questo atteggiamento dovesse proseguire, potrebbe venire meno la normale collaborazione richiesta proprio al mondo venatorio per quel che concerne ad esempio il monitoraggio della peste suina africana. L’auspicio è che si ripensi questa posizione, tanto che la Regione è stata invitata a mantenere ferme le indicazioni operate nella bozza del calendario venatorio 2018-2019 approvato un mese fa. Ora si attende un riscontro preciso e concreto dell’ente locale.