Caccia alla Quaglia: Si tratta di una bella caccia stimolante, che richiede preparazione ed entusiasmo; la quaglia conosce mille e un trucchetto per fuggire alle attenzioni del cacciatore e stremare qualsiasi “segugio”.
Piccolo e gustoso gallinaceo, la quaglia non è apprezzata ugualmente in ogni angolo d’Italia. Specialmente al sud, nei mesi che seguono l’apertura della caccia e dunque fra settembre ed ottobre, ci sono cacciatori che vanno letteralmente pazzi per questo genere di caccia e che prediligono svolgerla in compagnia del proprio fidato cane da caccia, perché diciamocelo, la quaglia sarà pure piccola ma è un selvatico altamente intelligente e smaliziato che per fuggire all’uomo mette in campo una sorprendente malizia.
Tanto per avere qualche informazione aggiuntiva sulle abitudini della quaglia è bene ricordare che normalmente la migrazione del selvatico ha inizio in primavera, fin dagli inizi di Marzo: non a caso un tempo la caccia di primavera era fra le più apprezzate e gettonate specie quando si trattava di quaglie.
Il fascino di questo genere di caccia particolarmente stimolante si rinnova odiernamente in autunno, ma il cacciatore la assapora fin dalla fine di Maggio, quando può ammirare i primi arrivi di quaglie sul territorio italiano.
Fra le location di nidificazione più apprezzate del sud Italia ci sono gli altipiani dell’Aspromonte e della Silla che vengono ogni anno abbandonate poco prima dei temporali estivi, grosso modo durante l’apertura della caccia. Il cacciatore di quaglie sa bene che uno degli elementi che proprio non può sottovalutare è quello del vento: in base alle zone di caccia il vento che porta buone nuove per la cattura delle quaglie cambia, e per questo l’elemento va tenuto sotto controllo e intorno a questo è possibile organizzare ricche giornate di caccia.
Anche l’habitat è un elemento da non sottovalutare: normalmente le quaglie amano fermarsi in zone ricche di stoppie, o rese particolarmente intricate dalla presenza di graminacee spontanee: tutto questo per fuggire all’occhio del cacciatore. Queste zone infatti garantiscono sicurezza e riparo alle quaglie che all’utile uniscono il dilettevole. Non è raro che durante la caccia alle quaglie i cacciatori scelgano di svezzare i propri cani: la presenza di questo volatile è costante e la quaglia è un’ottima scuola per qualsiasi amico a quattro zampe. Questo genere di pratica consente infatti di sviluppare l’olfatto affinandolo, ma anche di regalare maggiore forma al cane che dopo i mesi di chiusura della caccia potrebbe essersi fatto maggiormente pigro.
Caccia alla Quaglia: La quaglia è un selvatico doc, che tira fuori il meglio delle attitudini venatorie del cane, qualora siano presenti, questo è ovvio.
Quel che conta è che l’animale abbia una certa resistenza al caldo: specie se alla quaglia si da la caccia al sud, settembre e anche ottobre sono mesi parecchio caldi, e i prati di grano e di stoppie somigliano, durante le lunghe giornate di caccia, a forni ben riscaldati.
E’ inoltre importante ricordare che, per quanto la caccia alle quaglie sia un’ottima scuola per il proprio cane da caccia che riprende con l’attività stagionale, è bene che questo non sia totalmente a digiuno di movimento: la quaglia l’abbiamo già detto è una creatura sagace, capace di stancare il segugio più preparato e lo sappiamo, un cane stanco, esattamente come il cacciatore, è poco lucido.
Stancato il cane la quaglia non avrà difficoltà a fuggirgli: è solita acquattarsi dietro le stoppie e le felci, immobilizzandosi ben nascosta; non di rado preferisce volare via, con un volo scomposto che da la sensazione al cane che si tratti di un volatile ferito da inseguire: la corsa sarà manco a dirlo inutile e stancante per il nostro caro amico a quattro zampe.
Quindi è importante cimentarsi in questa stimolante caccia solo dopo aver sottoposto il cane e naturalmente anche il cacciatore ad un’adeguata preparazione: andar per quaglie non è cosa da tutti e non credete a chi racconta il contrario.