BOLZANO. Il Tar di Bolzano ha sospeso la delibera della Provincia di Bolzano sull’abbattimento di quasi mille marmotte, accogliendo un ricorso portato avanti dalla Lav. E’ l’ultima puntata di una querelle legale che dura da parecchi mesi e che spesso ha visto gliambientalisti uscire vincitori. «Gli animali – critica la Lav – erano stati accusati addirittura di ‘mettere a rischio la stabilità dei rifugi e delle stalle, dei supporti di linee a cavo e delle opere per la stabilizzazione dei pendiì.
Danni denunciati dalla Provincia senza alcun concreto supporto documentale e soprattutto senza aver verificato alcuna misura alternativa che favorisse l’allontanamento degli animali, arrivando persino ad affermare che la traslocazione delle marmotte ingenera elevato stress negli animali, per cui è meglio ammazzarli». Una lettura, dunque, che mina le ragioni della caccia come equilibratrice dell’ecosistema ambientale rendendo relativo l’impatto di questo animale sulle opere umane delle zone dove abitano.
«Ora il pronunciamento del TAR mette definitivamente fine all’insensato massacro delle marmotte voluto dall’assessore Arnold Schuler», commentaMassimo Vitturi, responsabile Lav Animali selvatici, con un attacco frontale alla Provincia. I rapporti tra Lav e Palazzo Widmann, d’altronde, non sono mai stati troppo distesi fin dai tempi di Luis Durnwalder. Non tutti gli animali, però, sono salvi: «Resta però il fatto che per alcuni giorni i cacciatori hanno potuto sparare alle inermi marmotte. Restiamo, comunque, molto felici per il pronunciamento
del TAR grazie al quale le marmotte non corrono più alcun pericolo di essere uccise dai fucili dei cacciatori. – conclude Vitturi – Grazie al certosino lavoro dell’avvocato Mauro De Pascalis siamo riusciti a fermare un’azione insensata che avrebbe causato inutili sofferenze».
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