Caccia agli Acquatici: Caccia dedicata a cacciatori d’esperienza, la gallinella d’acqua e’ diffidente e sagace, stimolata al volo solo da un buon segugio. Una sfida per il cacciatore ed il suo cane che ancora oggi affascina numerosi amanti dell’attività venatoria.
E’ una specie conosciuta bene dai cacciatori che amano vivere la caccia a pochi passi dall’acqua. Il suo nome scientifico è gallinula clorophus e in Italia alcune sono stanziali, altre migrano.
Non di rado nidificano nell’Africa Settentrionale ed è particolarmente comune vederle in Europa tutta e in Asia Occidentale.
Normalmente sono di passo in Italia e nel bacino del mediterraneo tra settembre e ottobre e tra febbraio e marzo e molto difficilmente si può distinguere fra gallinella femmina e maschio. Nessun segno di dimorfismo sessuale è tanto evidente da essere degno di nota: quel che conta è piuttosto l’aspetto altero e colorato della gallinella con un bel becco appuntito, rosso e giallo, con zampe verdi e petto rosso. Tutto il restante piumaggio è di un nero che tende al blu con leggere striature chiare.
Gallinella d’acqua: Uccelli viaggiatori a tutti gli effetti, belli da vedersi e stimolanti da sfidare nel campo da caccia.
Dare la caccia a questa specie non è cosa semplice: è dannatamente sospettosa, vive in piccoli gruppetti e ama nidificare fra canneti, fosse, località paludose, acquitrinose cibandosi di piante, ma anche di bacche e semi, insetti e animali di piccolissima taglia.
Il volo non è il suo punto forte: è lento e pure breve, ma quando si sposta a terra lo fa con un’innata eleganza e con movimenti della coda ritmici e costanti. Sembra che la loro introduzione in Italia sia avvenuta durante il regno dei Romani, ma trovando le condizioni adatte la gallinella d’acqua sia ad oggi divenuta specie estremamente comune e diffusa in Italia, specie, come accennato, nei pressi di fiumi, stagni, paludi o canali.
Apprezzata in special modo per il gustoso sapore delle sue carni, che è bene dirlo, debbono essere sapute cucinare, la caccia a questo volatile non è cosa per principianti. Che la gallinella sia diffidente l’abbiamo già detto, ma è anche estremamente intelligente, capace, percepita la presenza del cane, di immergersi sott’acqua e spostarsi anche per lunghi tratti facendo perdere completamente le proprie tracce. Lascia solo il becco fuori dal pelo dell’acqua, per respirare , dettagli che ahimè, passa inevitabilmente inosservato.
La si caccia normalmente in forma vagante, presso fossi e risaie, ma anche con l’uso di capanni acquatici. Se si opta per la prima soluzione non di rado si preferisce organizzare la caccia in compagnia di un buon cane da cerca, dotato anche di una buona vocazione per la seguita. La gallinella infatti di rado si alza in volo e lo fa solo quando il cane, capace e preparato, la esaspera oltre misura.
Tra i cani maggiormente gettonati per questo genere di caccia c’è lo spinone, ma anche il bracco tedesco e il kurzhaar. Naturalmente non devono essere sottovalutati meticci di buon sangue, eccellenti ausiliari che pressano la gallinella senza darle tregua. Quando il cane individua la sua preda, se vuole averla vinta, non deve mai concedergli spazio, restringendo il campo del volatile che alla fine è costretto ad involare.
Il compito del cacciatore, se paragonato a quello del segugio, è estremamente semplice: il volo della gallinella è lento e il consiglio è quello di usare fucili a canna liscia con cartucce a dotate di piombo n.10.
Se per puro caso il cacciatore sbagliasse il tiro, a causa del brevissimo volo della gallinella, statene pur certi, per tutto il giorno la fortunata non si farà rivedere.