Caccia alla Beccaccia: “Chissà da dove viene”, ognuno se lo è chiesto almeno un volta nella vita, dopo aver messo nel carniere una favolosa beccaccia. Oggi è possibile dare risposta a questa curiosità.
Quando si parla di beccacce la curiosità di cacciatori e studiosi si fa quasi morbosa e spesso le domande più ricorrenti che vengono poste sono relative al luogo di origine di una beccaccia o di un’altra. Fino a poco tempo fa l’unico modo per avere una risposta certa in merito al luogo di provenienza era rappresentato dall’inanellamento; di recente la scienza ci ha regalato qualche sorpresa e qualche risposta piuttosto precisa in merito ai luoghi di provenienza delle beccacce francesi e spagnole.
Il principio che è stato utilizzato lo si può definire piuttosto sicuro visto che si basa sull’analisi in laboratorio di un marcatore inconfondibile e naturale. Gli studiosi hanno infatti preso in considerazione il dosaggio del deuterio presente nelle piume dei volatili.
Per i non addetti ai lavori il deuterio è isotopo dell’idrogeno e visto che questo è diffuso in maniera diversa nelle diverse fasce del globo, in base al livello ottenuto in fase di analisi è stato possibile realizzare una più o meno precisa mappa relativa alla provenienza delle care beccacce.
Qualche precisazione prima di procedere e dare i risultati definitivi delle ricerche è d’obbligo. E’ importante dire che per un’analisi seria è indispensabile disporre di una penna di esemplare giovane, che non abbia ancora conosciuto alcuna muta: solo in quella maniera sarà possibile analizzare il deuterio caratterizzante della sua patria d’origine, fissatosi sulle piume. Se si dovessero infatti analizzare piume cresciute dopo una o alcune mute, i risultati sarebbero certamente falsati. Altra precisazione che è importante condividere è relativa alla precisione degli studi: è bene ricordare infatti che le analisi non possono dare location precise, visto che i confini che è possibile ipotizzare sono piuttosto sfumati: ciò non toglie che il deuterio fissatosi sulle piume è in grado di darci con assoluta certezza una zona di riferimento, non precisa al centimetro, ma sempre meglio che niente non trovi? Tutte le piume prelevate a giovanissimi esemplari di beccacce francesi e spagnole sono state inviate in Canada, presso la struttura per gli isotopi di Saskatoon che presto ha dato i suoi risultati.
Francia. In totale sono state analizzate 987 penne di soggetti svernarnti tra il 2005-2006 e 2006-2007 e altre 1875 di soggetti prelevati durante il transito autunnale. I risultati sono stati piuttosto chiari: la grande maggioranza degli esemplari proveniva dalle Regioni Baltiche e dalla Russia Europea Occidentale, una buona percentuale proveniva dall’Europa Centrale e una piccolissima parte era rappresentata da sedentari, nati e cresciuti in Francia.
Spagna. I soggetti analizzati sono stati 802 (per il medesimo periodo). In questo caso la maggioranza delle beccacce proveniva dall’Europa Centro Orientale, una piccola parte invece proveniva delle Regioni Baltiche.
I risultati piuttosto interessanti confermano le tendenze già intuite grazie agli inanellamenti e raccontano qualcosa di più e di nuovo sulle abitudini della regina dei boschi, grande viaggiatrice e ancora oggi piuttosto misteriosa e attraente.