Il selvatico in collina bisogna guadagnarselo. Che poi vien da dire che il selvatico bisogna guadagnarselo ovunque, ma la caccia in collina è una caccia particolare. Sono le stagioni, il selvatico e il terreno a fare la differenza. Tutti questi elementi riescono infatti a portare avanti una sorta di selezione che vale per uomini e cani.
Il fagiano collinare
Il fagiano in collina non sai mai dove lo puoi trovare. La collina non è come la pianura: qui il fagiano ha molte più possibilità e ripari naturali che rendono davvero difficile la vita del cacciatore. Si allontana con meno timore dalle zone che in pianura sono dette di sicurezza e la possibilità di trovare pasture selvatiche un po’ ovunque lo rende davvero imprevedibile. Ci sono more, locuste, chiocciole, vermi che lo portano a spostarsi con un’ampiezza di raggio sorprendete.
I ripari che gli offre la collina sono un elemento da non sottovalutare: in questo variegato habitat il fagiano può spostarsi senza dover rinunciare alla sicurezza: può volare fra i roveti, proteggersi nelle macchie, e nascondersi fra i ginestreti, tanto per fare qualche esempio. Tutta questa vegetazione offre una importante copertura alle mosse spesso audaci del pennuto. Certo bisogna sempre dare uno sguardo al retro della medaglia: la vegetazione protegge il fagiano dalla canna del cacciatore, ma non certo dall’astuzia della volpe. Ma tant’è: questo è il prezzo che si deve pagare in collina.
Inoltre non tutti i mali vengono per nuocere al cacciatore: è vero che le coperture naturali proteggono maggiormente il selvatico, ma è anche vero che lo rendono più sicuro. Questo lo porta a tenere per maggiore tempo la ferma, un errore che può rivelarsi fatale; il cacciatore preparato, che si trova nel posto giusto al momento giusto ha l’occasione di cimentarsi in un tiro da manuale. Tutto questo è vero per l’inizio della stagione, poi le cose cambiano già dalla seconda metà, ma di questo parliamo fra un attimo.