Si potrebbe aprire uno spiraglio per quel che riguarda la caccia al coniglio selvatico in Sicilia. La tradizione isolata più forte in assoluto dovrebbe avvalersi di un provvedimento voluto da Fratelli d’Italia. Le associazioni venatorie vengono e verranno ascoltare per dare un contributo in tal senso, in modo da affrontare l’intera questione dal punto di vista legislativo. Alcune associazioni ambientaliste hanno impugnato il calendario venatorio della Regione con particolare riferimento al periodo della pre-apertura che anticipava di circa 15 giorni l’inizio dell’attività venatoria.
Il Consiglio di Giustizia Amministrativa ha deciso di nominare semplicemente un esperto per un parere competente e l’intera questione è stata rinviata fino al 12 dicembre. Questo vuol dire che si vuole far coincidere la data con la chiusura del prelievo del coniglio. I cacciatori siciliani vorrebbero quindi il rimborso delle somme pagate senza esercitare un diritto che deriva dalle tasse.
Il disegno di legge di FdI prevede che si scongiuri un’ipotesi del genere. L’obiettivo è quello di coinvolgere il mondo venatorio nei vari passaggi parlamentari precedenti all’approvazione definitiva del nuovo testo normativo. Si punta a un percorso rapido, nonostante non sia semplice: solo in questa maniera 34mila cacciatori verranno tutelati e verseranno milioni di euro nelle casse regionali e statali anche il prossimo anno.