Caccia al Colombaccio: Tecniche e riflessioni intorno ad una caccia antica e ricca di sfaccettature, che, se praticata nei giusti termini, mette alla prova le capacità e l’esperienza di ciascun cacciatore.
La caccia a questo elegante volatile possiede certamente un record: quello della quantità di modi con i quali in Italia e nel mondo può essere cacciato. A rendere questa tipologia di caccia tanto praticata ci pensa soprattutto la stabile presenza del colombaccio, oramai praticamente stanziale in buona parte della penisola.
Ovviamente le tecniche di caccia cambiano al cambiare della stagione, delle condizioni climatiche e territoriali e in linea del tutto generale possiamo parlare della caccia con lo stampo di plastica e con un gioco di piccioni su racchette a terra con tanto di volantini durante il periodo di preapertura, quando il colombaccio abita campi di grano tagliati di recente o campi di meraviglioso e coloratissimo girasole maturo.
Il discorso cambia durante il passo autunnale, quando la tecnica più utilizzata per la caccia al colombaccio è certamente quella con volantini e zimbelli da praticarsi nei boschi, mentre i branchi arrivano dal mare o dall’entroterra.
Anche la caccia da campo al colombaccio non deve essere dimenticata, anche se questa si dimostra tecnica certamente più recente, con a disposizione attrezzature ben più specifiche rispetto a quelle da bosco.
Al cambiare della stagione, l’avevamo già detto, cambia anche la tecnica di caccia e dunque durante lo svernamento l’appassionato cacciatore da inizio alla sua ricerca itinerante dei luoghi di pastura, in un primo momento alla ghianda di quercia, successivamente di leccio ed infine all’edera.
Questa tipologia di caccia è praticata con risultati interessanti fra novembre e gennaio periodo dopo il quale il buon cacciatore di colombaccio sa che l’attrezzatura deve essere cambiata. Si utilizzeranno allora piccioni da richiamo e qualche volantino e non è raro che questa tecnica dia ottimi risultati.
La caccia al colombaccio senza richiami è invece praticata specialmente nei luoghi in cui l’uso dei piccioni per motivi di vario genere, non è consentito. In questo caso si caccerà con appostamenti improvvisati, facendosi scudo con la vegetazione naturale.
Anche nelle zone che non offrono grandi spazi, la caccia al colombaccio è possibile e forse ancor più stimolante. Sarà infatti necessario un impegno maggiore nei tiri e una notevole esperienza, ma a conclusione della giornata venatoria, il cacciatore farà rientro particolarmente soddisfatto.
A rendere tanto stimolante la caccia a questo elegante volatile è la varietà delle altezze di volo dell’uccello, che rendono difficile il tiro e dunque la cattura, mettendo alla prova tutte le capacità dell’appassionato.
Le difficoltà ovviamente non si concludono qui. Specialmente durante il periodo invernale, il colombaccio presenta un piumaggio davvero folto. Al cacciatore è dunque richiesto un tiro sicuro, veloce e preciso, per lo meno se vuole portarsi a casa la propria preda.
Ad aiutare secondo molti cacciatori sono le buone cartucce che dovranno essere maggiorate con piombo 4 a 38/40 grammi. Naturalmente se non c’è tecnica di tiro nessuna buona cartuccia potrà aiutare, quindi il segreto sta tutto nella pazienza e naturalmente nell’esperienza.
E’ anche la sagacia dell’uccello a rendere particolarmente complessa la caccia. Non sono pochi i cacciatori che raccontano di come il colombaccio caschi nel trucchetto dei richiami solo durante i primi giorni di caccia. Molto presto però riuscirà ad accorgersi del trucchetto messo in atto dal cacciatore, scartando con una certa eleganza la vista dei piccioni.
Ecco perché non sono pochi gli appassionati che preferiscono cacciare il colombaccio senza richiami. Il volatile è meno insospettito e le giornate di caccia potranno essere aumentate per durata e qualità, senza dimenticare che la difficoltà, stimoli e soddisfazioni aumentano notevolmente.
Eppure il punto di vista non è condiviso da tutti i cacciatori. I veterani affermano che negli ultimi tempi questo genere di caccia sia stata inflazionata, con una quantità di praticanti improvvisati che con tiri da poste sbagliate modificano il volo dell’animale e rendono impossibile il lavoro degli appassionati.
In altri casi è l’accanimento venatorio a far dimenticare la passione per la caccia di qualità, che si trasforma esclusivamente in una competizione fra cacciatori.
Il segreto?
Rispolverare gli insegnamenti dei cacciatori di ieri che praticavano l’antica arte venatoria per passione, con rispetto nei confronti della natura e delle sue creature.