Caccia al Cinghiale: Siena, Pro Cinghiale su ripristino art.37 della Legge Regionale 3/94 riguardante interventi di controllo numerico del cinghiale nel territorio non vocato con le modalità dell’ASPETTO e della GIRATA CON LIMIERE, “Abbiamo toccato il fondo!!!”.
In data 8 Agosto 2014, con una Determinazione Dirigenziale (raccolta n 2154 del 08/08/2014), la Provincia di Siena ha ripristinato gli interventi di controllo numerico del cinghiale ai sensi dell’Art. 37 L.R. 3/94 nel territorio non vocato, adottando le seguenti modalità: ASPETTO (tutto l’anno ad esclusione del periodo in cui è aperta l’attività venatoria); GIRATA CON LIMIERE (tutto l’anno ad esclusione dei periodi in cui è aperta la caccia e tra 1 aprile e 15 luglio).
L’aspetto si applica in tutte le aree a divieto di caccia e nel territorio non vocato. Per lo svolgimento dell’intervento ci si avvale di Agenti di Vigilanza che hanno effettuato un apposito corso di formazione; quest’ultimi si possono avvalere della collaborazione di un max 5 selecontrollori abilitati al cinghiale.
Mentre la Girata con Limiere serve sempre l’Agente di Vigilanza che abbia fatto lo specifico corso formativo e può avvalersi di un solo cane abilitato dall’Enci e fino ad un massimo di 20 cacciatori. Questi devono essere in possesso dell’Art. 37 ed iscritti nel registro provinciale degli abilitati alla caccia al cinghiale in battuta o essere selecontrollori iscritti nell’apposito registro provinciale riguardante la selezione al cinghiale.
Richiamando la Delibera di Giunta n. 37 del 18/02/2014 e la convenzione tra l’Amministrazione Provinciale di Siena e la Soc. Coop. La Filiera, stipulata in data 20/02/2014 con validità fino al 31 maggio 2014 e successivamente prorogata fino al 31/12/2014, gli interventi in Art. 37 si possono effettuare:
– venerdi dalle ore 18 alle ore 22;
– sabato dalle ore 6 alle ore 22;
– domenica dalle ore 6 alle ore 12.
Gli animali abbattuti durante gli interventi devono essere trattati secondo il regolamento 853/2004CE. Tale regolamento prevede il recupero dei capi abbattuti e il conseguente trasferimento al mattatoio convenzionato, usando un apposito mezzo. Fermo restando sia vero il fatto che gli animali abbattuti durante l’intervento non possono essere ripartiti tra i partecipanti e gli agricoltori a parziale risarcimento danni, ci chiediamo:
Ma quanto costa un cinghiale abbattuto sotto forma di Art. 37? Cosa ne viene fatto dei cinghiali recuperati e portati al mattatoio?
Tenendo presente che in provincia di Siena ci sono circa 300 Guardie Volontarie, 43 Zone di Ripopolamento e Cattura, altrattante Z.R.V.,ci sono i Fondi Chiusi, le Zone di Protezione, Oasi, Riserve Naturali e tutto il territorio non vocato per il cinghiale, e solo circa 40 agenti (quindi solo il 10%) sono stati abilitati a fare questi tipi di interventi, una domanda ci sorge spontanea… come si fa a gestire tutte le strutture più il territorio non vocato? Come si fa a recuperare i capi abbattuti e seguire le modalità di smaltimento come prevede il regolamento 853/2004CE in tempi utili perché la carne possa mantenere i requisiti previsti? Quanti soldi, mezzi e personale reperibile occorre per far si che tutto funzioni?
Non vogliamo dilungarci più, ma qualche breve considerazione va fatta……
1) e’ un modo d’intervenire per pochi eletti
2) i cinghiali mangiano solo il fine settimana a comodo delle disposizioni provinciali
3) si sprecano soldi e tempo alla faccia del cittadino.
Queste sono le regole imposte dalla Provincia di Siena!!!!…… Unica Provincia ad attuare questo sistema in Toscana.
Siamo convinti che si possa fare di meglio!!!!!……Magari rivedere questa Determinazione Dirigenziale o meglio ancora…… ritirarla e rifarla di sana pianta rimettendo in atto le modalità con cui si interveniva in Art. 37 fino allo scorso ottobre!!!!!!!
( 19 Agosto 2014 )
Pro Cinghiale Siena