L’Ambito Territoriale di Caccia di Siena ha deciso di pubblicare un comunicato per integrarne uno precedente che era stato inviato tramite posta elettronica ai responsabili delle commissioni di verifica e controllo delle Zone di Ripopolamento e Cattura e ai responsabili dei comitati di gestione delle Zone di Rispetto Venatorio. Lo scorso 13 ottobre, l’ATC toscano precisò che chiunque intendesse effettuare le battute di caccia al cinghiale fossero obbligati a compiere almeno 5 interventi preventivi. In caso non li avessero ancora fatti, c’era la possibilità di far fare la richiesta a nome di qualche agricoltore interno alla struttura, utilizzando un apposito modulo.
Come riconosciuto dall’Ambito, questa frase si è prestata a interpretazioni sbagliate, dunque si è reso necessario un chiarimento. Il termine intervento suggerisce la modalità più semplice e rapida, ma questo non esclude la girata e il cane limiere. La richiesta di formalizzazione da parte di un agricoltore “interno” significa che quando ci sono dei danni o quando si vogliono prevenire, sono gli stessi agricoltori a richiedere il contenimento.
Come sottolineato dall’ATC senese, i cinghiali si stanno rivolgendo ai prati di medica e ai seminativi, visto che sono terminate le principali colture come mais e girasoli. Le richieste che gli agricoltori possono inoltrare devono fare riferimento ai danni reali, in atto oppure potenziali (quelli verificatisi nelle annate precedenti).