Caccia al Cinghiale: Pescara, la caccia al cinghiale si è aperta in Abruzzo nella giornata di ieri e si chiuderà il prossimo 2 gennaio 2016; le squadre di cinghialai si sono date da fare per tutto il territorio regionale suddiviso in macroaeree.
Si contano, solo nella provincia di Pescara, 31 squadre di caccia al cinghiale a fronte delle 34 zone in cui è suddiviso il territorio provinciale.
Nonostante l’impegno dei cacciatori però la giornata di ieri non è stata segnata da grandi carnieri; il caldo di questi giorni infatti ha fatto si che i cinghiali si spostassero molto poco pertanto più difficili da scovare.
Nella provincia di Pescara in particolare, i cinghiali sono divenuti sempre più invadenti avvicinandosi ai centri abitati suscitando preoccupazione nella cittadinanza; a Penne alcuni residenti della zona hanno potuto filmare un branco di cinghiali in prossimità del parco del Sole mentre nella zona di Francavilla una dozzina di esemplari avrebbe trovato rifugio in un canneto vicino al casello dell’autostrada e già da alcune settimane stanno arrecando gravi danni all’agricoltura soprattutto quella di tipo stagionale creando così seri problemi economici alle famiglie che in essa trovano sostentamento.
Altri avvistamenti di ungulati sono stati registrati in un boschetto di contrada Caprini, in località Valle Merli ed anche a Villa Turchi, il parco di proprietà comunale a ridosso del centro, a pochi passi da via Nazionale Adriatica; si tratta spesso di branchi più o meno numerosi che comprendono sia maschi che femmine con a seguito i piccoli.
Sulla questione il presidente dell’Ambito Territoriale di Caccia pescarese, Gianni Guardiani, ha ricordato che “dal primo luglio al 31 agosto scorso, con un programma congiunto Atc – Provincia finalizzato alla tutela delle colture agricole, sono stati effettuati, dai cacciatori iscritti alle squadre e abilitati, oltre 300 abbattimenti di cinghiali in difesa delle colture agricole e altrettanti interventi sono stati effettuati con la fornitura gratuita di recinzioni elettrificate a difesa dei terreni”.
“Il primo risultato evidente – ha spiegato Guardiani – di questi interventi, comunicato dal presidente della Provincia Antonio Di Marco in una riunione di giovedì scorso con i caposquadra cinghialai e con i rappresentanti delle associazioni agricole, è stata la riduzione del 40% delle richieste di danni da parte degli agricoltori rispetto al 2014, soprattutto nella zona vestina più ricca di coltivazioni di pregio”.
“Per far sì che l’azione degli Atc sia più incisiva – ha concluso il presidente dell’ATC – è necessario che si raggiunga l’intesa con i Parchi per poter catturare i cinghiali anche nelle zone protette”.
( 5 ottobre 2015 )
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