La figura sta prendendo forma giorno dopo giorno: servirà a garantire l’incolumità delle colture agricole, con i conduttori dei fondi che avranno la possibilità di richiedere il servizio dopo aver selezionato uno o più cacciatori di fiducia da un elenco che prevede oltre 180 nomi. Dieci delle 50 richieste di intervento degli agricoltori sono state validate. Il territorio della provincia piemontese è stato suddiviso in apposite particelle dopo una opportuna mappatura e in questo modo non ci saranno sovrapposizioni per quel che riguarda il contenimento.
Le altre richieste verranno invece autorizzate nel corso delle prossime settimane. Il settore agricolo continua comunque a nutrire qualche dubbio a tal proposito. Secondo i contadini biellesi, infatti, la misura sarebbe benefica soltanto in via temporanea, inoltre i vincoli imposti dalla burocrazia non aiutano di certo. L’abbattimento può essere eseguito soltanto col danno in atto, di conseguenza nessun prelievo è ammesso con il cinghiale nel bosco. Soltanto il tempo dirà qualcosa di più.