La prima settimana della caccia di selezione al cinghiale in provincia di Biella è terminata senza abbattimenti. Si tratta del prelievo ventorio programmato nel territorio dell’Ambito Territoriale di Caccia Biella 1, con i 20 cacciatori coinvolti che non hanno abbattuto alcun esemplare. L’attività non ha quindi preso il via nel migliore dei modi, ma intanto si parla con sempre maggiore insistenza del cosiddetto “cacciatore tutor”.
La figura sta prendendo forma giorno dopo giorno: servirà a garantire l’incolumità delle colture agricole, con i conduttori dei fondi che avranno la possibilità di richiedere il servizio dopo aver selezionato uno o più cacciatori di fiducia da un elenco che prevede oltre 180 nomi. Dieci delle 50 richieste di intervento degli agricoltori sono state validate. Il territorio della provincia piemontese è stato suddiviso in apposite particelle dopo una opportuna mappatura e in questo modo non ci saranno sovrapposizioni per quel che riguarda il contenimento.
Le altre richieste verranno invece autorizzate nel corso delle prossime settimane. Il settore agricolo continua comunque a nutrire qualche dubbio a tal proposito. Secondo i contadini biellesi, infatti, la misura sarebbe benefica soltanto in via temporanea, inoltre i vincoli imposti dalla burocrazia non aiutano di certo. L’abbattimento può essere eseguito soltanto col danno in atto, di conseguenza nessun prelievo è ammesso con il cinghiale nel bosco. Soltanto il tempo dirà qualcosa di più.