Caccia al cinghiale in Sardegna, inizia la campagna di controlli sanitari da parte dell’ASL con incontri formativi per i cacciatori; il primo si è svolto lo scorso 25 ottobre 2014 a Ozieri (SS).
Le compagnie interessate all’esercizio della caccia grossa in deroga nella zona soggetta a vincolo per il selvatico, che comprende i territori di Pattada, Nughedu, Bultei, Anela, Bono, Bottidda e Burgos e nelle zone di restrizione del domestico, che comprendono i territori di Nulvi, Tergu, Castelsardo, Sedini, Valledoria, Santa Maria Coghinas, Laerru, Perfugas, Chiaramonti, Martis, Osilo, Sennori, Sorso, Ploaghe, Bulzi, possono inoltrare apposita richiesta al Servizio Veterinario della azienda sanitaria locale di Sassari.
Nella scorsa stagione venatoria sono stati prelevati in totale 1.126 campioni di sangue, milza e diaframma, di cui 694 nei territori sotto vincolo sanitario e dove hanno operato 1.380 cacciatori. L’attività dei veterinari ha portato ad evidenziare la presenza di 63 casi di sieropositività e 5 casi con virus positivi nell’areale del Goceano, 11 sieropositivi e 12 virus positivi nell’ areale di Nulvi e 11 cinghiali sieropositivi nell’areale di Bonorva.
I controlli consentiranno inoltre di escludere la presenza della trichinellosi, causa di importanti implicazioni di natura clinica per il consumatore di carni eventualmente parassitate. Nel sito internet della ASL di Sassari aslsassari.it saranno riportate nei prossimi giorni le mappe delle zone in vincolo e la modulistica per la richiesta della deroga.
29 ottobre 2014
Fonte: LaNuovaSardegna