L’Arci Caccia provinciale di Firenze ha diffuso questo comunicato stampa: “Siamo all’epilogo della incredibile farsa messa in piedi dall’ATC4 sui balzelli imposti alle squadre di caccia al cinghiale. Riprendiamo dall’inizio: tutto è cominciato quando, con la fiera opposizione del nostro rappresentante Mauro Messeri, l’ATC4 ha deliberato un aumento della quota da pagare per partecipare alla caccia al cinghiale in braccata.
Le squadre si sono giustamente ribellate a questa imposizione, che va a pescare nelle tasche dei cacciatori per trovare le risorse necessarie a tappare la voragine di bilancio causata da una gestione precedente; una gestione di cui, come sappiamo tutti, si sta occupando la magistratura. Per questo, le squadre hanno messo in atto l’unica azione possibile per controbattere ad una politica così sbagliata: si sono rifiutati di pagare.
L’Atc, lungi dal riconsiderare la propria politica, si è limitato a intimare il pagamento ai ribelli, minacciando provvedimenti di sospensione per il prossimo comitato in programma per il 27 dicembre. Arci Caccia si opporrà con la massima decisione possibile a questa eventualità scellerata, che va a punire i cacciatori per colpe sicuramente non loro. Se mancano le risorse, preghiamo i “Federtassatori” di cercare altrove, magari rivolgendosi alla cabina di regia che gestiva in passato l’ATC 4. Chissà che qualcosa non trovino”.