Il prefetto nel richiamare la faq “che nelle aree arancioni è possibile praticare l’attività venatoria solo nell’ambito del proprio comune”, chiarisce che “in merito alla specie cinghiale, che costituisce una vera e propria emergenza, per i risvolti negativi sul sistema produttivo agricolo, sulla sicurezza della circolazione stradale nonchè per l’incolumità dei cittadini”, è stato ritenuto che “l’attività finalizzata all’attuazione dei Piani di contenimento dei cinghiali possa configurare una delle circostanze derogatorie al generale divieto per le persone fisiche di spostarsi dal comune dove si trovano, sempre nel rispetto delle misure di prevenzione del contagio da Covid 19 e rispettando il distanziamento interpersonale e il divieto di assembramento”. “Una risposta positiva – ha commentato l’assessore Fanelli – che consentirà di proseguire il prelievo della specie finalizzata al raggiungimento del numero dei capi previsti dai piani di gestione”.
Nuove fascette Le Associazioni venatorie lombarde, tra cui Federcaccia Lombardia, hanno fatto sentire in modo unitario la loro voce, sollecitando Regione Lombardia ad accelerare l’iter per le nuove fascette e a procedere con una nuova integrazione al calendario venatorio regionale....
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