Caccia al Cinghiale: Forte incremento dei capi cacciati nel 2008 e 2009. Cresce l’apprensione di chi abita in prossimità dei boschi: “Orti e giardini devastati”.
Il Ticino, per la sua stessa natura, è un habitat ideale per i cinghiali. Questo animale selvatico è sempre più presente sui monti e nelle foreste del Cantone. Ne sono ben consci gli abitanti delle zone limitrofe ai territori in cui i branchi di cinghiali, che lamentano danni alle colture e agli orti.
I dati Le cifre del Rapporto 2008/2009 sono molto chiare: sono stati uccisi 1722 cinghiali, di cui 530 nel periodo di caccia alta, 900 nella caccia di dicembre-gennaio, e 292 per guardiacampicoltura. Numeri che segnalano un aumento rilevante rispetto al 2007. Le regioni che hanno visto l’aumento maggiore di catture sono state Locarnese, Maggia, Luganese e Mendrisiotto. La densità di cattura più elevata si registra nel Malcantone, con circa 5 capi abbattuti per chilometro quadrato di bosco. Il Rapporto 2008/2009 sottolinea come cinghiali e cervi siano specie su cui i cacciatori devono concentrare le loro attenzioni, al fine di mantenere contenuta la loro presenza sul territorio.
Il rapporto – Il recente Rapporto della stagione venatoria 2008/2009 e delle ricerche sulla selvaggina, stilato dall’Ufficio della caccia e della pesca del Dipartimento del territorio, parla chiaro. L’evoluzione dei danni riguardo gli ungulati (cervo e cinghiale) è in aumento nel 2008 (1722 abbattimenti, contro i 1018 del 2007). Sebbene sia il cervo l’animale che crea più danni alle colture, i cinghiali sono maggiormente percepiti dalla popolazione come un problema. Forse perché i cinghiali tendono maggiormente ad avvicinarsi alle case, rispetto ad altre specie selvatiche.
La testimonianza – Christian Zocchi abita sui monti di Mezzovico. I cinghiali, per lui, sono un grosso problema. “La situazione è sensibilmente mutata: la popolazione dei cinghiali è aumentata, se non raddoppiata”. Zocchi ci porta nel giardino e nell’orto della sua abitazione, che recano le tracce della devastazione operata dai cinghiali. “Questi animali scendono all’imbrunire per cibarsi di radici, tuberi o bulbi” Profonde buche, scavate dalle zanne dei cinghiali, costellano il prato.
I danni – Zocchi non è il solo a cui questi branchi di animali, in cerca di cibo, hanno distrutto il giardino. Altri lettori hanno segnalato situazioni analoghe, in cui i cinghiali hanno rivoltato il terreno coltivato, cibandosi dei semi appena piantati. Un danno economico, oltre al dispiacere di veder vanificate ore di lavoro. “Parlando di costi” dichiara sempre Zocchi “rimettere in sesto un prato come si deve è sempre una spesa che si aggira intorno al migliaio di franchi, tra materiale ed ore di lavoro”. Nel 2006 i danni causati alle coltivazioni dagli ungulati (non solo dai cinghiali, dunque) erano quantificabili in 250.000 franchi.
Le contromisure – I cittadini, come rimedio alle devastazioni apportate dai cinghiali nelle loro proprietà, adottano spesso come rimedio la posa di recinzioni metalliche. Cosa viene fatto invece, a livello cantonale, per tenere sotto controllo i cinghiali? Ulteriori informazioni assunte presso l’Ufficio caccia e pesca dichiara che non sono in programma battute di caccia straordinarie, e la situazione viene regolata attraverso i canali classici della caccia stagionale e degli interventi mirati. “Il 2008 ha visto un aumento dei capi abbattuti, ed in parte è dovuto alle abbondanti nevicate, che hanno agevolato la caccia invernale. Al di fuori del periodo di caccia, vengono assegnati dei permessi che vanno a classificarsi sotto guardiacampicoltura”.
Guardiacampicoltura – I livelli di caccia sono tre: la caccia alta in settembre, quella in dicembre e gennaio, e la guardiacampicoltura. Di cosa si tratta? Sono interventi mirati, effettuati in presenza di danni, ripetuti tutto l’anno da parte dei cinghiali. Dopo segnalazione di forti danni, l’Ufficio caccia e pesca dà mandato ad un cacciatore di controllare quell’area da postazione fissa, e per qualche sera si apposta. In caso di arrivo di cinghiali, il cacciatore è autorizzato a sparare. La situazione, nel primo semestre del 2009, vede un gran numero di abbattimenti addebitabili alla guardiacampicoltura. Malgrado l’alto numero di catture dell’inverno, la presenza del cinghiale è sentita, tanto che il numero delle catture è in forte crescita. Le segnalazioni, nell’ultimo periodo, sono cresciute specialmente nel Luganese. Fenomeno spiegabile con quanto sta succedendo ultimamente nella vicina Italia.
Caccia in Italia – In provincia di Como sono state organizzate recentemente delle battute straordinarie, per cercare di tenere sotto controllo il numero di capi. Non si puo’ escludere che qualche gruppo di cinghiali possa passare in territorio ticinese, in fuga dai cacciatori italiani.
Vicino alle case – I cinghiali sono sempre più insidiosi? Christian Zocchi, che ormai convive quotidianamente con questi animali, dà un paio di consigli. “Il cinghiale è un animale selvatico, quindi di norma alla vista dell’uomo tende a scappare. L’unica cosa che non si deve mai e poi mai fare, è tentare di avvicinare un piccolo, perché al 90% la madre si trova nei paraggi. Una carica di un cinghiale non è assolutamente piacevole”. Dall’Ufficio caccia e pesca, per contro, si tende a minimizzare la presenza degli animali nei dintorni delle case. Questa è perlopiù giustificata con la ricerca di cibo, e non si tratta di un mutamento di abitudine di questa specie, di solito abbastanza timorosa dell’uomo.
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