Una settimana fa il Tribunale Amministrativo Regionale dell’Abruzzo si è espresso sul ricorso presentato da quattro squadre di cacciatori contro la zonazione della caccia al cinghiale predisposta dall’ATC Chietino-Lancianese. Si tratta delle squadre “Lama dei Peligni”, “La Bestia Nera”, “Il Solengo” e “Terra Gipsy”: i giudici hanno assolto pienamente l’operato dell’Ambito Territoriale di Caccia in merito all’assegnazione delle zone venatorie.
In poche parole, l’Ambito abruzzese ha rispettato il regolamento regionale che disciplina questo prelievo, dunque non esistono motivi per approfondire i ricorsi. Questi ultimi avevano contestato il verbale numero 10 del 25 settembre 2015 con cui il Comitato di Gestione dell’ATC aveva approvato l’assegnazione definitiva delle zone alle squadre di caccia al cinghiale. In particolare, le squadre avevano contestato la mancata applicazione dei criteri di base e l’introduzione di una cartografia per la suddivisione della macro-aree.
Il TAR ha sottolineato come i ricorsi siano stati fin troppo generici, senza prove delle argomentazioni, nello specifico la violazione del criterio della residenza dei cacciatori. In aggiunta, i giudici non hanno compreso in che modo le presunte violazioni andrebbero a influire sul piano del punteggio. Il ricorso è stato definito in parte infondato, in parte inammissibile e in parte improcedibile.