CACCIA AL CINGHIALE: È proseguito quest’oggi l’esame del quarto provvedimento attuativo del Programma straordinario di eradicazione della Peste suina africana 2015/2017, che riguarda le misure per l’eradicazione della PSA nelle popolazioni di cinghiali selvatici e allevati, condotto dal Responsabile dell’Unità di Progetto con i rappresentanti delle associazioni venatorie, in un incontro nel palazzo di viale Trento.
Alla riunione, che ha seguito quella del 14 ottobre scorso, erano presenti Bonifacio Cuccu dell’Unione Cacciatori di Sardegna, Marco Efisio Pisanu di Caccia, Pesca, Ambiente, Franco Sciarra della Federazione Italiana della Caccia, Carlo Masnata, componente dell’Unità di Progetto in rappresentanza del Corpo Forestale, Davide Brugnone dell’Assessorato della Difesa dell’Ambiente, Modesto Fenu di Laore e Sandro Rolesu per l’Istituto Zooprofilattico della Sardegna.
L’incontro è servito per proseguire il confronto sul regolamento predisposto dalla Regione in merito alla caccia al cinghiale nell’ambito delle misure per debellare la PSA in tutto il territorio regionale e per ascoltare le osservazioni dei rappresentanti dei cacciatori a seguito della precedente riunione, in modo da condividere, dove possibile, specificazioni e miglioramenti, al fine di facilitare l’applicazione delle regole e di assicurare la partecipazione di tutti, nella consapevolezza che la PSA è una problematica generale che coinvolge l’intera isola e penalizza importanti settori produttivi.
I rappresentanti delle associazioni venatorie hanno presentato le proprie proposte di modifica, in uno scambio proficuo con il direttore De Martini e con i tecnici della Regione, che si è concluso con il perfezionamento di alcuni punti, nella soddisfazione di tutti i partecipanti all’incontro.
Sempre nell’ambito delle azioni mirate all’eradicazione della PSA, Argea Sardegna, l’Agenzia regionale per la gestione e l’erogazione degli aiuti in agricoltura, ha pubblicato qualche giorno fa il bando per la presentazione delle domande di indennizzo finalizzato a sostenere il reddito delle aziende suinicole ricadenti all’interno delle zone di protezione e di sorveglianza istituite intorno ai focolai di PSA.