Benevento: Regolamento per la caccia al cinghiale del Piano Faunistico-Venatorio della Provincia di Benevento.
Roma, 20 mag – “Voglio ringraziare le associazioni venatorie, gli Uffici della Provincia, nelle persone della dirigente Elisabetta Cuoco e del vicario Antonio Castellucci, la Commissione del Consiglio provinciale ambiente e agricoltura, coordinata dal Presidente Franco Damiano, e tutti i suoi componenti, sia di maggioranza che di opposizione, che hanno migliorato il testo originariamente formulato e lo hanno portato approvato”. Questo il commento dell’assessore provinciale Gianluca Aceto in relazione all’approvazione de parte del Consiglio Provinciale, all’unanimità, del regolamento della caccia al cinghiale nel Sannio.
“Si tratta – ha proseguito l’assessore – di un importantissimo obiettivo raggiunto sui quattro regolamenti attuativi del Piano Faunistico-Venatorio della Provincia di Benevento che quest’anno giunge alla sua scadenza naturale. A breve, infatti, cominceranno i lavori per il suo aggiornamento. Dopo un lungo confronto, iniziato all’interno del mondo venatorio, – ha continuato Aceto – il regolamento per la caccia al cinghiale ha visto il proficuo lavoro della Commissione consiliare competente, che ha apportato delle modifiche riassumibili nei seguenti punti: possibilità di cacciare anche le volpi durante le battute al cinghiale; facoltà di utilizzare apparecchi ricetrasmittenti ai fini esclusivi della sicurezza; passaggio del territorio comunale di Frasso Telesino dal Distretto Valle Telesina-Titerno a quello dell’Isclero, ed infine alcuni modesti cambiamenti per la caccia alla girata.
Durante il Consiglio un ultimo emendamento ha previsto la revisione del regolamento entro i tre anni dalla entrata in vigore. La nostra Provincia – ha aggiunto l’assessore – raggiunge un traguardo storico in campo venatorio, essendo tra le pochissime del Sud a vantare un regolamento in questo settore. Nulla è stato sbrigativamente imposto dall’alto, ma si è scelta la strada meno facile della concertazione e della trasparenza, soluzione che ha permesso di conciliare le richieste delle associazioni ambientaliste ed agricole con quelle del mondo venatorio.
Tra gli elementi qualificanti va rimarcato l’affidamento dei distretti venatori alle squadre iscritte, che dovranno predisporre e attuare un piano di gestione. In altri termini, i cacciatori sono direttamente resi responsabili della gestione del territorio, sotto i monitoraggio e la direzione della Provincia”. Quindi Aceto ha così concluso: “Ora passiamo all’aggiornamento del piano faunistico-venatorio, mentre è già in corso la redazione della prima carta ittica provinciale.
Vogliamo dotare il territorio di efficaci strumenti di pianificazione, da far vivere con il contributo e la partecipazione di cacciatori e pescatori”.
fonte: www.agenparl.it