Michele Pescini, sindaco di Gaiole in Chianti (provincia di Siena), ha ottenuto la chiarezza che serviva dalla Regione Toscana sul tema dei capanni di caccia. Il Consiglio Regionale ha modificato la legge toscana sulla caccia, spiegando come questi manufatti possano essere costruiti tranquillamente per le attività venatorie. Il primo cittadino era in attesa di conoscere novità sulle squadre di caccia al cinghiale, abituate a riunirsi in questi capanni prima delle battute.
Una lacuna normativa aveva reso abusivi gli appostamenti, anche perchè non c’era mai stato finora un supporto dalla stessa Regione. Costruire queste strutture temporanee è stato definito “un risultato importante” da Pescini: il Comune senese ha fornito il materiale necessario per arrivare a un traguardo del genere, suggerendo una soluzione accettata poi da tutto il Consiglio e dal Settore Caccia regionale.
Tra l’altro, a beneficiare della novità non saranno solo i cacciatori gaiolesi, ma tutti quelli toscani. La Forestale ha applicato fino ad oggi la legge, multando le squadre di caccia e provvedendo a distruggere i capanni. Il problema era diventato insopportabile: l’approccio usato è stato lo stesso di qualche anno fa, per la precisione in merito allo smaltimento delle pelli, sempre nella caccia al cinghiale.