Caccia a Ravenna: Aperta la caccia al capriolo maschio, ecco il calendario venatorio 2010-2011.
Oggi, mercoledì 2 giugno, si apre la caccia al capriolo maschio. L’attività venatoria può essere svolta da un’ora prima del sorgere del sole fino a un’ora dopo il tramonto. Possono esercitare la caccia al capriolo i cacciatori che hanno partecipato al corso di abilitazione per selecontrollori coordinato dall’ATC RA3.
A ogni selecontrollore, all’interno dell’area stabilita, viene assegnato un numero preciso di abbattimenti da effettuare. Prima di iniziare l’attività venatoria, i cacciatori devono compilare e depositare nelle apposite cassette, distribuite sul territorio, una dichiarazione che attesta tra l’altro il luogo, il giorno, l’ora e la targa dell’auto con cui ci si accinge a svolgere il proprio abbattimento.
Successivamente all’abbattimento, il capo deve essere verificato presso apposito centro di controllo. Gli abbattimenti, da effettuarsi fra quei soggetti di qualità inferiore alla media, avvengono per sesso e classe d’età. Il piano realizzato da 162 selecontrollori, interesserà un totale di 171 maschi e 179 femmine.
“Da oggi, avremo operatori dislocati sul comprensorio montano che ci permetteranno un più attento presidio del territorio. Dobbiamo salvaguardare la presenza del capriolo che è un patrimonio della collettività, ed evitare, al contempo, danni alle colture. I cacciatori devono prestare particolare attenzione alle distanze di sicurezza, in particolare da strade e abitazioni, e alla fauna selvatica non oggetto di prelievo venatorio” raccomanda l’assessore provinciale all’attività venatoria Libero Asioli.
L’attività venatoria alla fauna migratoria inizierà mercoledì 1 settembre, con la prima di sei giornate di anticipazione (giovedì 2, domenica 5, giovedì 9, domenica 12, giovedì 16 settembre). In queste giornate si potrà cacciare merlo, tortora, gazza, cornacchia grigia e ghiandaia esclusivamente da appostamento fisso o temporaneo, dalle ore 5,45 alle ore 13,00 (ora legale) a esclusione del Pre-parco del Delta del Po e della fascia costiera, sita a mare della SS.16 Adriatica come meglio precisato dal calendario.
Domenica 15 agosto, prenderà avvio l’addestramento dei cani da caccia. L’allenamento e l’addestramento dei cani da caccia si protrarrà fino a giovedì 17 settembre, dalle ore 7 alle 19, con esclusione delle giornate di martedì e venerdì, delle giornate di pioggia e fino a quando il terreno è ancora bagnato. Dal 1° al 16 settembre, l’addestramento è vietato nelle giornate e negli orari in cui è consentito l’esercizio venatorio. Dal 19 settembre per le prime due settimane, fino a domenica 3, si potrà cacciare la selvaggina migratoria e stanziale in giornate fisse, giovedì e domenica dall’alba fino alle ore 13, per proseguire, alla sola migratoria da appostamento, fino al tramonto in ATC RA1 e RA2 su tutto il territorio, mentre per l’ATC RA3, tale caccia può essere esercitata esclusivamente a valle della SS, Via Emilia.
In queste giornate, nell’ora che precede il sorgere del sole, è permessa la caccia esclusivamente della fauna migratoria purchè da appostamento fisso o temporaneo; dopo il sorgere del sole, si potrà proseguire con tutte le altre modalità di prelievo venatorio, sia che riguardi la fauna selvatica stanziale o migratoria . Dal 1 ottobre al 30 novembre, i cacciatori potranno cacciare da appostamento per altre due giornate la sola fauna migratoria.
Dal 2 giugno altri 162 operatori saranno dislocati sul comprensorio montano che, in stretta sintonia col territorio, permetteranno un più attento presidio anche degli incendi, grave cruccio ed assillo della stagione estiva. Il nuovo calendario venatorio prevede il divieto di uso e detenzione di cartucce a munizione spezzata con borraggio predisposti per tiri a lunga portata (tipo “over 100” o similari).
“Il territorio agro-silvo-pastorale provinciale – spiega Asioli – è caratterizzato da ambienti diversificati; si va da prati incolti piuttosto secchi, a frutteti irrigui e boschi verdi e rigogliosi, piccole proprietà contadine, con appezzamenti frammentati da continui fossi e canali di bonifica, siepi e filari frangivento, che offrono rifugio e sostentamento alla fauna selvatica.
Al fine di mantenere tale biodiversità ambientale ed agro-forestale, la Provincia unitamente agli ATC si sta dedicando ormai da diversi anni ad interventi di miglioramento ambientale, con contributi alle colture agricole a perdere o finalizzati alla creazione e mantenimento di quegli habitat sopra descritti, ritenuti necessari al rifugio ed alimentazione della fauna stessa. E’ il risultato di strette sinergie fra cacciatori, ambientalisti e agricoltori che operano sul medesimo territorio, collaborando all’interno degli ATC.”
Fonte: Ravenna Notizie.it