Da AIW un documento alla Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati sul problema della proliferazione eccessiva del lupo in Italia che va ad aggiungersi ai già ben noti problemi causati dagli ungulati come i cinghiali.
Si legge nel comunicato di AIW, datato 24 Settembre 2011, della grande soddisfazione per l’interessamento del documento da parte della Commissione, invece avverso e bistrattato dai soliti ciechi ambientalisti che non sembrano accorgersi dei grossi danni arrecati all’uomo da questi animali.
“Con viva soddisfazione si comunica che il Documento dell’Associazione Italiana Wilderness a firma del sottoscritto, titolato “Il problema Lupo in Italia” e datato 20 agosto u.s., benché snobbato e/o ignorato, vilipeso e rigettato di principio da gran parte del mondo ambientalista (anziché, caso mai, contestarlo e confutarlo nel merito come sarebbe stata buona regola democratica e del vivere civile, nel rispetto del diritto di pensiero e parola che anche la nostra Costituzione tutela) è stato, al contrario, letto con attenzione dalla XIII Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati che si sta occupando del problema dei danni che cinghiali e lupi stanno arrecando agli agricoltori ed agli allevatori – e/o pastori – in tutto il Paese”.
Secondo quanto comunicato al sottoscritto dal Presidente della Commissione, detto Documento sarà infatti tenuto in debita considerazione. Soprattutto un’attenzione particolare sarà data a quanto attiene la “strategia rappresentata in merito alla presenza del Lupo – consistente, per sommi capi, nell’individuare tre categorie di aree, con diversi gradi di protezione – la quale costituisce una proposta che potrà essere approfondita nel corso dell’attività legislativa che la Commissione si propone di svolgere”.
Evidentemente c’è ancora qualcuno in questo Paese che sa usare la logica e la ragionevolezza per cercare di risolvere i tanti problemi che la società ci pone, in questo caso quello che un’ECCESSIVA presenza di cinghiali e di lupi non possa essere sostenibile in un paese sovrappopolato e sviluppato come il nostro.
Un problema che, per altro, sconfessa tutte le tesi “ecologiche” sul fatto che proprio la presenza del Lupo avrebbe provveduto a mantenere basse le popolazioni di ungulati, cosa che, invece, regolarmente non avviene; almeno nel nostro Paese. Gli infatuati del “totem” Lupo, idealizzato ed immaginato quale simbolo di un mondo selvaggio che da noi non esiste più se non in scampoli di aree assoggettate e racchiuse tra paesi e città, zone agrarie e pascolive, strade ed autostrade (dove ormai anche il Lupo è costretto a vivere), ignorano la variabile che se una tale regola può valere per le grandi aree di wilderness del nord America o dell’Europa ed Asia dove le uniche popolazioni di erbivori sono gli ungulati selvatici (ma, purtroppo sempre più spesso, anche lassù l’uomo è costretto ad intervenire per ridurre la consistenza del Lupo), ciò, soprattutto, non può avvenire in un paese come il nostro dove la presenza degli armenti domestici supera di gran lunga quella dei selvatici.
E’ una semplice questione di buon senso, ma spesso il buon senso viene seppellito sotto una coltre di illusione eco-animaliste le quali finiscono per fare ancora più danno a quelle specie animali che si vorrebbe proteggere, come il Lupo o l’Orso. Non è, infatti, che si possano salvare orsi e lupi ignorando i diritti dell’uomo, con la pretesa (non dichiarata, ma di fatto avallata) che i cittadini che subiscono i danni da Lupo e Cinghiale debbano pagare per il diritto di tutta la società a godere della presenza di questi animali, anziché essere la società a pagare i danni che la loro presenza arreca a pochi cittadini. Le regole ecologiche vanno bene nella teoria, ma nella pratica vanno sempre corrette con un poco di buon senso!
Il Lupo si salva rispettando i diritti di chi dal Lupo subisce dei danni. Non trasformando i maggiori “supporter alimentari” del Lupo nei suoi peggiori nemici! Vada avanti la Commissione.
Murialdo, 24 Settembre 2011
IL SEGRETARIO GENERALE
F.to Franco Zunino
Fonte: Associazione Italiana Wilderness