La città di Canosa, resa celebre da molti personaggi famosi della televisione e del cinema, offre molti siti di interesse turistico a coloro che desiderano coniugare la caccia ai tordi, con una vacanza fatta di escursioni in musei, chiese e masserie.
La città, il paesaggio e l’enogastronomia sono il biglietto da visita di una città della Puglia che saprà accogliere i cacciatori che andranno in quelle zone per la caccia ai tordi allo spollo. La Caccia ai tordi si pratica in diversi modi. La tecnica dello spollo è uno di questi e si pratica alle prime luci dell’alba: si cerca di intercettare i tordi che escono dall’appollo notturno per recarsi nei luoghi di pastura. Col passare delle ore i tordi vanno negli uliveti e traccheggiano da albero ad albero. La caccia al tordo allo spollo richiede riflessi pronti ed una buona mira, oltre che cartucce adatte, poiché i tordi si mostrano per poco tempo e frappongono velocemente l’ostacolo costituito dagli ulivi tra se ed il cacciatore. Si tratta di un tipo di caccia molto impegnativa, che richiede molta pratica: indispensabili saranno la rapidità e la precisione nel tiro. Una delle località della Regione Puglia dove si può praticare questa divertente tecnica di caccia è a Canosa, in provincia Barletta-Andria-Trani.
Con una popolazione di 31.121 abitanti, Canosa sovrasta la valle dell’Ofanto e l’estesa pianura del Tavoliere delle Puglie, interponendo tra il monte Vulture al Gargano e la costa adriatica. Canosa è considerata uno dei principali centri archeologici della Puglia e rappresenta uno dei casi più significativi di città a lunghissima continuità di insediamento. Reperti e vasi canosini sono conosciuti in tutto il mondo, essendo presenti in tutti i principali musei e collezioni private del pianeta ma, ovviamente, testimonianze del suo passato sono riscontrabili nella città attuale e nel territorio circostante.
Il versante sul quale è stata eretta la è in prevalenza argilloso e sabbioso sulla superficie: esso va ad avvolgere uno strato calcareo (“calcareniti di Gravina”) che a sua volta costituisce il tipico tufo di colore bianco-giallastro. Tale caratteristica morfologica ha consenito la costruzione sotterranea di grotte artificiali create dall’uomo, il riadattamento di altre preesistenti già usate nel XIX secolo come cantine, come pure la creazione degli ipogei. Il tufo estratto è stato il protagonista della costruzione di edifici in superficie.
Da segnalare gli intensi fenomeni di dissesto del territorio causati allo spietramento dello strato superficiale per la messa a coltura di nuovi terreni. Inoltre, esistono rischi di sprofondamento dovuti alla presenza di cavità e canali sotterranei tipici degli ambienti carsici. Canosa gode di un tipico clima temperato, particolarmente mite e confortevole nei periodi primaverile ed autunnale, con inverni freddi ed estati miti. Le temperatura medie mensili sono influenzate fortemente dal clima murgiano ed oscillano dai 7,7 °C del mese di gennaio, ai 24,9 °C del mese di agosto. Le precipitazioni piovose annuali, presenti soprattutto da settembre ad aprile, si attestano sull’ordine dei 547 mm di pioggia.
Città ricca di storia, che parte dall’epoca preistorica del Neolitico (6000-3000 A.C.), il 17 settembre 1962, con decreto del Presidente della Repubblica, il comune è stato insignito del titolo di Città per le sue tradizioni storiche e per i meriti acquisiti dalla sua comunità.
I principali monumenti e luoghi di interesse sono : la Concattedrale di San Sabino, il Mausoleo di Boemondo, le Chiese minori e le rettorie, i palazzi storici, il celebre teatro D’Ambra e le masserie.
Quest’ultime erano delle grandi aziende agricole abitate, a volte, anche dai proprietari terrieri. La grande costruzione rurale comprendeva anche gli alloggi dei contadini, alcuni solo stagionali, le stalle, i depositi per foraggi ed i raccolti. Diventate meta di escursioni da parte di molti turisti, le masserie sono molto diffuse nell’agro canosino, come in tutta la Murgia.
A Posta Piana, una zona dell’agro canosino, si trovano una serie di masserie adoperate un tempo come ricovero dei pastori in transumanza. La maggior parte di quelle che sono sopravvissute al tempo sono state riqualificate oggi come aziende agrituristiche.
A Canosa è anche possibile visitare molti siti archeologici come il Castello Normanno, le catacombe manifestanti una civiltà avanzata per la vastissima epoca (dal 6000 a.C. al II secolo d.C.), i templi e le chiese arcaiche e numerose basiliche risalenti a molti secoli fa.
Non può mancare un accenno all’enogastronomia. La tradizione gastronomica canosina è fortemente legata alla tradizione contadina e mediterranea. Uno dei prodotti più caratteristici è la farina di grano arso (in dialetto pugliese gren iars): si tratta di una farina scura di umili origini, la quale era ottenuta dal grano recuperato dopo la bruciatura delle stoppie in seguito la mietitura; da questo processo veniva appunto prodotta la farina dal caratteristico colore scuro. Con questa farina vengono realizzate particolari orecchiette e il pane a prosciutto (in dialetto ppen a prusutt), un pane scuro variegato di bianco. Elementi caratterizzanti la gastronomia della città sono inoltre il vino e l’olio extra vergine d’oliva. Il vino Rosso Canosa, prodotto con uva di Troia ha ottenuto nel 1979 la denominazione DOC. La produzione vinicola, comunque, comprende anche vini bianchi e rosati, nonché eccellenti spumanti ricavati. Le principali produzioni con il marchio IGT (Indicazione Geografica Tipica) sono: Nero di Troia, Trebbiano, Cabernet Sauvignon, Rosso Puglia, Sangiovese. Rinomato è anche l’olio DOP extravergine d’oliva ottenuto da olive coratine. In definitiva, gli innumerevoli siti archeologici, connessi a mostre e musei (anche di prossima apertura, come il Museo archeologico provinciale che sorgerà nei pressi del parco archeologico del Battistero San Giovanni) e le attrazioni turistiche sopradescritte, daranno la possibilità ai cacciatori che vogliono effettuare la caccia allo spollo, di trascorre insieme alla propria famiglia o al gruppo di amici, dei giorni molto intensi sia dal punto di vista venatorio che turistico.
A questo proposito, c’è da segnalare che è prossima la progettazione di un parco divertimenti (San Giorgio Village) su un’area di circa 1.075.700 mq (tre volte Gardaland e due volte Mirabilandia) nei pressi del casello autostradale. Canosa, come molte città della Puglia, è da anni impegnata per offrire tutti i comfort ai turisti provenienti da tutta Italia ed Europa.
Buongiorno, vorrei qualche informazione sulla caccia ai tordi a Canosa, e’ possibile andare? In quali date? Potete darmi informazioni sui costi? Ci sono guide che portano a caccia? Potete cosigliare un alloggio x il petiodo? Grazie saluti Pietro Guglielmi. [email protected]. tel 347. 1068446
Buonasera, siamo 6/7 amici e vorremmo venire a Canosa a caccia di tordi.
Non conosco le giornate di caccia che avete in Puglia però il periodo sarebbe i primi di Novembre (fare caccia 1/2 novembre). E’ un buon periodo? Cosa mi consigliate? I permessi li dobbiamo preparare in anticipo? Dove possiamo dormire?
Aspetto suo riscontro.
Grazie mille
buonasera , vorrei un programma dettagliato per una o due giornate ai tordi con la vs organizzazione e se possibile , dato che sono un giornalista di caccia , preparare anche un ‘articolo con foto sulla rivista ”Caccia+ più”.. ringraziando per la disponibilita’ … attendo risposta .