MARCHE: Aprirà in anticipo la caccia al cinghiale sul Monte Conero.
Dal prossimo 9 settembre si potrà sparare ai cinghiali dentro i confini del Parco Naturale Regionale del Conero. A deciderlo l’Ente Parco del Conero per tenere “sotto controllo” la presenza dei cinghiali nell’area protetta.
La LAC Marche contesta duramente questa decisione da parte dell’Ente Parco perché, oltre a non risolvere il problema della presenza dei cinghiali, essa rappresenta solo l’ennesimo regalo per soddisfare la bramosia sparatoria dei cacciatori locali, ed è frutto della miopia politica con cui si affrontano le questioni della gestione faunistica in un’area protetta.
Se nel Parco del Conero ci sono i cinghiali è perché in passato qualcuno ce li ha immessi abusivamente, sperando poi che l’Ente Parco cedesse alle pressioni dei cacciatori e politici locali, come poi difatti è avvenuto, ed organizzasse quindi il “mattatoio” a cielo aperto. Infatti, è poco credibile che i cinghiali siano arrivati al Conero dall’entroterra marchigiano con le proprie zampe, attraversando senza problemi decine e decine di chilometri di territorio fortemente antropizzato e pieno di barriere ed ostacoli artificiali.
Come è scandaloso che la Provincia di Ancona, ma soprattutto la Regione Marche rimangano in un distaccato e complice silenzio aspettando che cominci la mattanza. Dove sono gli Assessori Provinciali e Regionali che hanno la delega alle Aree Protette? Che fine hanno fatto tutti quei politici che in passato si sono battuti per l’istituzione del Parco del Conero? Forse in vista delle prossime difficili Elezioni Regionali essi sono alla ricerca dei voti dei cacciatori e sono quindi complici dell’apertura della caccia al cinghiale in un’Area Protetta, anche se maldestramente mascherata da “caccia di selezione”?!
L’Ente Parco non ha mai comunicato ufficialmente a quanto ammonterebbe la popolazione dei cinghiali nel Parco tanto da giustificarne l’abbattimento e comunque si sarebbero potuti adottare provvedimenti meno cruenti come la cattura degli animali mediante appositi recinti ecc… A questo proposito, lo scorso 25 giugno, la LAC Marche aveva ufficialmente richiesto all’Ente Parco del Conero una serie di documentazione inerente questo prelievo faunistico, in particolare l’acquisizione della Valutazione d’Incidenza, il parere dell’ISPRA, il documento di accertamento attestante gli squilibri ecologici, ed il titolo di cessione di parte dei cinghiali abbattuti. Ad oggi nessuna risposta ci è pervenuta da parte dell’Ente Parco, tanto che siamo stati costretti ad inviare una diffida alla Procura della Repubblica di Ancona per questa palese inadempienza da parte di un Ente pubblico.
Non dimentichiamo che il Parco del Conero è principalmente una meta privilegiata per turisti, escursionisti, ciclisti, fungaioli, famiglie con bambini ecc…, e quindi consentire la caccia con l’uso di carabine, armi micidiali e con una notevole gittata, in un’area protetta così altamente frequentata rappresenterebbe un serio pericolo per l’incolumità di tante persone innocenti! Facciamo quindi appello a tutti coloro che hanno a cuore il loro ambiente e la loro incolumità a far sentire la loro voce agli amministratori del Parco del Conero.
da Danilo Baldini Delegato responsabile della LAC per le Marche
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