Secondo la Lipu, in un comunicato ufficiale di qualche giorno fa, si è aperta la stagione delle infrazioni comunitarie e del probabile rinvio a giudizio dell’Italia, ormai sotto inchiesta europea sulla caccia.
Ll’eventuale condanna potrebbe portare alla trasformazione dell’attività venatoria con la riduzione della durata della stagione, la cancellazione di varie specie tra quelle cacciabili e l’applicazione rigorosa di regole come quella di segnare i capi al momento dell’abbattimento.
Intanto in Toscana cresce l’emergenza cinghiali per la presenza sempre più vicina ai centri cittadini, una situazione pericolosa sia per la sicurezza stradale che per le famiglie stesse, ma soprattutto per le coltivazioni di pregio sempre più devastate, basti pensare che la presenza di ungulati nella nostra regione è ben quattro volte superiore alla media nazionale e i danni sono ingentissimi.
In provincia di Lucca l’Assessore Regionale Remaschi sta incontrando i dirigenti e gli iscritti delle associazioni venatorie lucchesi per analizzare insieme le criticità e le peculiarità dell’attività venatoria, per proporre e collaborare ad un innovativo modo di confronto e di gestione dell’attività. Prossimi incontri: questo lunedì 28 settembre alle 21,00 presso la sede della Croce Verde in via fratelli Rosselli a Lido di Camaiore, e venerdì 2 ottobre alle 21,00 presso la sala Tobino, piano terra Palazzo Ducale, piazza Napoleone a Lucca.
Una curiosità, la caccia non è un’attività prettamente maschile come banalmente si pensa, anche se in netta minoranza, partecipano anche le donne, ad esempio la CPA ci conferma 5 cacciatrici per un totale di iscritti intorno ai 350 sulle sedi di Coreglia, Lucca, Porcari, Altopascio. Sul tema ungulati il presidente Dallari sostiene che si possano utilizzare tutti i mezzi possibili per recuperarli, ergo catturarli e spostarli in zone più adatte alla loro presenza.
Immediata la risposta di Federcaccia Lucca, Carlo Martinelli, secondo il quale “l’Italia non sarà passibile d’infrazione all’UE, perché il parlamento ha legiferato in modo, a suo dire, corretto per cui, questa possibilità è decaduta. La legge italiana è la più restrittiva d’Europa e la legge regionale toscana è quella più all’avanguardia fra tutte le regioni italiane. Se fosse necessario ribadirlo, c’è da dire che i cittadini-cacciatori approvati da Federcaccia sono tutti assolutamente nella legalità, in linea con le normative nazionali ed europee. Altrimenti non potrebbero praticare attività venatoria, tanto meno possedere armi”.
Proseguendo Martinelli afferma, “come abbiamo anticipato nei giorni scorsi intanto l’Assessore Regionale Remaschi sta incontrando i dirigenti e gli iscritti delle associazioni venatorie lucchesi per definire le modalità del contenimento degli ungulati. Martinelli si dice ben felice degli incontri programmati, ma ci sono evidentemente alcune cose, lunghe e complesse da discutere con gli amministratori. Un tema caldo in questo periodo che riguarda un’ampia fetta di cittadini se pensiamo che i cacciatori lucchesi sono in totale circa 8500 di cui solo Federcaccia ne rappresenta il 52%, con la CCT si arriva al 78%”.
( 30 settembre 2015 )
Fonte: LoSchermo