Tutto questo avviene perchè esiste una disposizione dello stesso tesserino, il cui regolamento risale al 2000, ben diciassette anni fa. Secondo Piccin, per la caccia agli ungulati bisogna fare riferimento a una bacheca della riserva venatoria in cui è presente il registro delle uscite. Nel documento vanno annotati nominativo, data, ora e località, quindi non si capisce il motivo di quello che viene considerato un “doppione” del tesserino.
Le multe sono piuttosto salate e gli importi arrivano fino a diverse centinaia di euro. Il consigliere ha presentato una interrogazione per capire se la semplificazione è possibile, dato che il mondo venatorio friulano la sta chiedendo a gran voce.