Caccia alla Tortora: Per la maggior parte dei cacciatori italiani che prediligono insidiare la fauna migratoria, l’apertura della Stagione Venatoria è sinonimo di caccia agli “estatini”.
Gli appassionati di migratoria infatti durante tutta l’estate attendono con ansia la preapertura della stagione e gli “estatini” che si possono incontrare, ed eventualmente cacciare, in questo periodo dell’anno. Gli estatini sono in genere giovani merli, colombacci e soprattutto tortore che dopo il periodo di migrazione, durante i mesi di luglio e agosto, hanno scelto di restare in Italia mentre gli adulti hanno deciso di recarsi altrove per lo svernamento.
Dopo lunghi mesi di chiusura della Stagione Venatoria molti cacciatori attendono trepidanti la preapertura della caccia, in genere dal primo settembre, per poter cacciare gli estatini in appostamento. Considerato che tra le specie di estatini cacciabili la maggior parte dei cacciatori italiani prediligono la Tortora selvatica, ci soffermeremo maggiormente su questa specie; la Tortora selvatica durante il corso dell’anno effettua notevoli spostamenti preferendo svernare in Africa per poi arrivare in Italia tra i mesi di aprile e maggio.
Questa specie ama nidificare nelle zone pianeggianti, o al massimo nelle basse colline, possibilmente nelle vicinanze di campi di orzo, grano, o girasoli ove si nutre dei semi di questi fiori e dei chicchi di graminacee. Uno dei “rischi” in cui potrebbe incorrere il cacciatore inesperto che decide di cacciare la Tortora selvatica è quello di confonderla con le cugine, la Tortora dal collare orientale o la Tortora africana la cui caccia però è vietata dalla legge in quanto specie protette. Ma come si può distinguere la Tortora selvatica dalle cugine? Esistono in effetti una serie di elementi che permettono al cacciatore di poter distinguere tre loro le varie specie; innanzitutto il volo le caratterizza: la Tortora dal collare esegue solitamente un volo lento e assolutamente rettilineo rispetto a quello della Tortora selvatica, inoltre rispetto a quest’ultima è spesso molto socievole con l’uomo ragion per cui ama popolare zone antropizzate, in prossimità di centri abitati, giardinetti pubblici e parchi cittadini nutrendosi anche di scarti lasciati dall’uomo.
Osservando bene le varie specie di Tortora è possibile notare che quella dal collare è leggermente più grossa rispetto a quella selvatica; inoltre la Tortora dal collare possiede un piumaggio uniformemente chiaro con un vistoso collare scuro e punte della ali inconfondibilmente scure nonché una coda particolarmente lunga rispetto alla cugina selvatica. Gli amanti della caccia agli estatini già nel mese di agosto sorvegliano la crescita dei girasoli e dei campi di orzo per osservare i movimenti delle Tortore che vi si recano in pastura. Se il passaggio è soddisfacente, avendone la possibilità, il cacciatore comincia a preparare l’appostamento per la caccia in trepidante attesa del mese di settembre e della preapertura della muova Stagione Venatoria.
In genere il capanno da appostamento che viene preparato in questo tipo di caccia è molto spartano e ben mimetizzato; si tratta di un riparo, creato con la stessa vegetazione che si trova nei dintorni del luogo prescelto, poco distante dal campo coltivato a girasoli o altro che le Tortore hanno scelto per la pastura e che quindi frequentano assiduamente.
Volendo si possono posizionare, nei pressi del campo e dell’appostamento che avremo costruito, un sistema di richiami con stampi in plastica sia fissi che mobili, con giostre o sagome ad ali rotanti. Una volta preparato l’appostamento e posizionati i richiami non resta che attendere il passaggio delle protagoniste della preapertura possibilmente con il fucile e le cartucce giuste: per questo tipo di caccia il fucile più usato è un semiautomatico cal.12 per il quale si consigliano cartucce veloci da 34 grammi caricate con piombo 8.
La Tortora Selvatica generalmente comincia a muoversi circa un ora dopo le prime luci dell’alba spostandosi verso i campi di girasole per la pastura; il volo è spesso basso quasi rasentando i grossi fiori il che rende il tiro abbastanza difficoltoso. Considerate le abitudini ed il volo della Tortora selvatica la caccia a questo volatile è tutt’altro che facile per la quale infatti è richiesto al cacciatore una buona mira, una buona e veloce imbracciatura del fucile e soprattutto…tanta pazienza!