I divieti devono subentrare in seguito a una situazione epidemiologica critica, una differenza che per la Federcaccia è sostanziale. L’ACMA e l’Ufficio Avifauna Migratoria della FIDC hanno scritto al Ministero della Salute per alcune richieste. Anzitutto, l’obiettivo è quello di avere una nota che chiarisca l’utilizzo dei richiami prima dell’inizio della stagione venatoria.
Inoltre, si dovrebbe mantenere l’obbligo di tracciabilità per quel che riguarda gli individui, come avvenuto con le deroghe. Infine, è stata suggerita l’istituzione di un tavolo di lavoro per approfondire tutti questi argomenti: il mondo venatorio sarà quindi determinante e fornirà così il suo contributo alla discussione sulla gestione in caso di nuovi focolai.