L’Associazione Cacciatori Migratori Acquatici (ACMA) ha deciso di diffondere l’ultima disposizione del Ministero della Salute sull’utilizzo dei richiami vivi nella caccia. La circolare risale a quattro giorni fa e precisa come siano state diverse le richiese di chiarimento da parte di regioni, associazioni venatorie e privati cittadini. Il divieto è legato alla diffusione dell’influenza aviaria e non è stato chiaro fin da subito se fosse applicabile alle sole zone ad alto rischio oppure a tutta Italia.
La circolazione del virus è ancora attiva in diversi territori nazionali, i provvedimenti sono considerati complementari per mantenere il divieto di utilizzo dei richiami vivi in tutto il paese. Non sono mancate le richieste al Ministero di una eventuale revisione del divieto, tenendo conto dei riscontri delle prossime settimane e dei risultati che arriveranno dall’applicazione delle misure restrittive.
La disposizione del dicastero parla di una rivalutazione a breve del rischio: verrà coinvolto il Laboratorio Nazionale di Riferimento per l’Influenza Aviaria, vale a dire l’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, in modo da rimodulare le varie misure, tra cui lo stesso divieto. Di conseguenza, per il momento la sospensione è confermata fino al prossimo 31 ottobre.