Si trattava di un laccio realizzato con filo di ferro, di cui un’estremità risultava saldamente ancorata alla recinzione e l’altra estremità era piegata in modo da formare un anello, idoneo a chiudersi al collo dell’animale al momento del suo passaggio. I militari, dopo aver reso il laccio innocuo ed inidoneo alla cattura degli animali selvatici, hanno eseguito appostamenti in prossimità del luogo, fino ad individuare una persona che, procedendo a piedi dall’abitato di Barberino di Mugello, si avvicinava all’area e dopo avere ispezionato il laccio, provvedeva a riarmarlo per renderlo efficace.
Questo ha permesso ai militari di poter contestare al soggetto individuato, un cittadino di origini albanesi, il reato previsto dalla legge quadro sulla caccia, Legge 157 del 1992, in particolare per avere esercitato la caccia con mezzo non consentito. Il soggetto è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Firenze