Caccia in Abruzzo: il Tar di l’Aquila sospende con un decreto urgente il Calendario Venatorio regionale nella maggior parte dei contenuti per tutelare l’orso e altre specie a rischio.
Con un provvedimento urgente “inaudita altera parte” il TAR di L’Aquila ha sospeso il Calendario Venatorio abruzzese nella maggior parte dei contenuti accogliendo la richiesta degli ambientalisti del Wwf e di Animalisti Italiani per la maggiore tutela dell’Orso e di altre specie a rischio. Vietata per ora anche la caccia in SIC e ZPS. A seguito della sospensiva del Tar l’inizio della Stagione Venatoria previsto per il prossimo 16 settembre si terrà in maniera del tutto limitata, in attesa della valutazione in Camera di Consiglio fissata per il 26 settembre 2012.
Soddisfatti ovviamente gli ambientalisti; il vicepresidente del Wwf Italia, Dante Caserta, criticando l’operato della Regione ha dichiarato, “Abbiamo appena appreso questa importante notizia che rende conto per l’ennesima volta della gravissima situazione che riguarda le scelte in materia venatoria dell’Assessore Febbo e del suo staff in assessorato all’agricoltura”.
Proseguendo Caserta ha spiegato, “Il TAR ha riconosciuto il grave pericolo derivante dalle scelte su orso, caccia nei fragilissimi siti della Rete Natura 2000 SIC e ZPS e per diverse specie a sfavorevole status di conservazione, come Allodola, Quaglia, Tortora, Beccaccia, Marzaiola, Beccaccino, Moriglione e Pavoncella”.
Incalzando nelle critiche Caserta afferma, “Peccato non essere riusciti a presentare prima il ricorso, anche a causa del fatto che la Giunta Regionale abruzzese ha varato il calendario il 30 luglio, pubblicandolo il 31 agosto, facendo partire l’addestramento cani addirittura il primo agosto, il giorno dopo la pubblicazione! La legge prevede che il Calendario sia varato entro il 15 giugno ed è evidente che questi sono trucchi per ritardare i nostri ricorsi. Avremmo probabilmente bloccato la vergognosa preapertura, anche perché l’1 e il 2 settembre si è sparato proprio ad una delle specie in calo numerico, la Tortora”.
Infine Caserta conclude la propria critica dicendo, “L’assessore Febbo è stato refrattario ai nostri appelli a fermare la preapertura a causa della siccità con motivazioni risibili visto che negli stessi giorni andava a Roma per sollecitare il riconoscimento dello stato di calamità per l’agricoltura proprio per la siccità”.