L’assessore alla Caccia della Regione Abruzzo, Mauro Febbo, replica così alle dichiarazioni del presidente di Federcaccia, Ermano Morelli.
Afferma Febbo, “Morelli farebbe bene a tacere poiché devo dedurre che o non ha mai letto la delibera regionale n.543 del 3 agosto 2011 con la quale è stato approvato il calendario venatorio o è consapevole di mentire non avendo argomentazioni valide da proporre”.
“Morelli con le sue affermazioni cerca solo di screditare l’ottimo lavoro che la Direzione svolge nel campo della caccia ma sappia che la Regione ha già lavorato per adeguarsi alla normativa comunitaria che lui chiama in causa. Non abbiamo certo bisogno che sia lui, con un eccesso smisurato di presunzione, a indicarci le linee da seguire nel nostro lavoro”.
Prosegue l’assessore, “Quindi è palese che Morelli non solo non ha letto la delibera ma nemmeno la relazione tecnica allegata dove si motiva per la prima volta il discostamento delle date dal parere ISPRA”.
“Morelli? continua Febbo – non conosce quindi il lavoro svolto dalla Regione Abruzzo. Infatti la Direzione, lo sottolineo ancora una volta, si è scrupolosamente attenuta alle indicazioni dei documenti della Comunità Europea (key concepts e Guida alla Disciplina sulla caccia della Commissione europea). Nella prima versione del calendario venatorio, alle date riportate nei Key Concepts è stata applicata anche la decade di sovrapposizione”.
Precisa Febbo, “Ricordo che il Tar ha eccepito una carenza di motivazione delle scelte adottate dalla Regione, dovuta alla insufficienza dei dati sui prelievi, sulla biologia e sullo stato di conservazione delle specie di avifauna migratoria. Morelli vuole mistificare la realtà dei fatti in quanto, entrando nel merito della questione, è necessario sottolineare che la sospensiva scaturita è dovuta ad una non corretta gestione dei dati sui prelievi venatori: compito che non spetta alla Regione Abruzzo ma alle strutture presenti sul territorio e delle associazioni che hanno l’onere di formare e informare i cacciatori”.
Ancora afferma l’assessore, “Nella sua nota, il presidente di Federcaccia dimostra di ignorare i principi basilari della gestione faunistica. In quanto i dati scientifici indicati da Morelli inerenti le specie migratrici devo attenersi soprattutto ai dati raccolti nella Regione Abruzzo integrando tali dati con quelli rilevati a livello nazionale ed europeo”.
Infine conclude Febbo, “Quindi invito Morelli, quale responsabile della Federcaccia regionale a impegnarsi di più sulla formazione del mondo venatorio, attenendosi alle nuove direttive nazionali della Federcaccia, che vanno verso una nuova e diversa gestione della fauna e del territorio. Inoltre voglio sottolineare che questo calendario venatorio è stato oggetto di critiche solo da parte delle associazioni ambientaliste e dei cacciatori più intransigenti e pertanto lo ritengo un buon lavoro”.
Fonte: Regione Abruzzo