Interminabile ormai lo scontro tra ambientalisti, animalisti e la Regione Abruzzo dopo la decisione del TAR dell’Aquila di sospendere parte del Calendario Venatorio regionale.
Alla già molto aspra polemica il WWF aggiunge ulteriore carico affermando che nella Regione Abruzzo sono presenti solo 17 esemplari di beccaccino ma in base al calendario venatorio 2011-2012 gli individui ipoteticamente cacciabili sarebbero oltre tre milioni e 800mila, con un rapporto tra animali e cacciatori di uno a 882; per tali motivi gli ambientalisti chiedono l’immediata esecuzione della decisione del TAR.
Non si fa attendere la risposta dell’assessore regionale alle Politiche agricole e alla Caccia, Mauro Febbo, il quale afferma che “i cacciatori sono portatori di una nuova economia e la loro presenza è garanzia di tutela e controllo dell’ambiente”.
Aggiunge proseguendo Febbo sulla polemica ambientalista, “Capisco che il WWF all’inizio del calendario venatorio debba dire no alla caccia cercando in tutti i modi possibili di fermare l’attività venatoria, ma che poi tale associazione “spari” numeri al vento questo è incomprensibile e inaccettabili”.
L’assessore contesta i dati evidenziati dal WWF, “Infatti non corrispondono alla realtà i dati forniti dal WWF: sia i 3 milioni e 800 mila individui cacciabili che il rapporto tra animali e cacciatori” e spiega, “Il dato certo è invece ben altro: in una Regione come la nostra dove esistono Riserve, Parchi e Aree protette rimane il solo il 15/18% del territorio a disposizione dei cacciatori. Quindi di riflesso quei numeri forniti dal WWF non corrispondono in percentuale alla realtà dei fatti e dell’esistente”.
Inoltre prosegue Febbo, “La sospensiva data dal TAR al calendario venatorio, riguarda in sostanza gli orari giornalieri e il discostamento delle date di chiusura della caccia per alcune specie rispetto alle linee guida fornite dall’ISPRA. Circa gli orari giornalieri, la Regione si era preoccupata, come ormai da anni, di dare certezze sia ai cacciatori che agli organi preposti alla vigilanza, quindi nulla di diverso in questo calendario c’era rispetto a calendari di anni precedenti”.
Poi rassicura l’assessore in merito alla decisione del TAR, “Ora chiaramente in questa fase la Regione provvederà ad adeguare le date come da ordinanza di sospensiva ma questo non inciderà assolutamente sull’attività venatoria. Inoltre ribadisco che la Direzione regionale alla caccia e il sottoscritto in questi ultimi anni hanno lavorato per fornire alla Regione Abruzzo percorsi mai avviati prima che condurranno per la prima volta ad una vera gestione tecnico-scientifica della fauna e dell’ambiente”.
Proseguendo Febbo fa un invito, “Al WWF invece consiglio di verificare cosa succede nelle altre Regioni e/o Nazioni (vedi Germania, Olanda ecc.) dove il mondo della caccia non è come loro affermano lobby o merce di scambio elettorale”.
Infine conclude l’assessore alla caccia, “I cacciatori sono portatori di una nuova economia e la loro presenza è garanzia di tutela e controllo dell’ambiente. Questo obiettivo é ciò che si prefigge questo assessorato e la Direzione dove vi è la consapevolezza per il mondo venatorio di giocarsi prima di tutto una partita di identità culturale e di rispetto di quelle norme che necessariamente in un paese civile devono essere coordinate e concertate con tutti i portatori di interesse e seguendo le indicazioni dell’autorità scientifica. Le indicazioni della scienza rappresentano infatti l’insostituibile caposaldo per sfuggire al tentativo di innescare il conflitto e per evitare derive abolizioniste”.